Effetti del lockdown o semplice dimenticanza? Quest’anno circa mille bambini in età scolare, tra infanzia e primaria, non sono ancora iscritti al servizio della refezione scolastica. Un problema anzitutto per le famiglie interessate, perché la mensa prenderà il via regolarmente lunedì prossimo, 5 ottobre, e chi non si è iscritto al servizio non potrà mangiare. E anche chi dovesse provvedere in questi giorni a completare l’iscrizione, potrà fruire della mensa soltanto a partire dal 26 ottobre.
La situazione è stata chiarita, non senza apprensione, ieri pomeriggio durante la seduta della Commissione mensa comunale alla quale hanno partecipato l’assessore ai servizi educativi comunali Chiara Veltroni, i dirigenti comunali dello specifico servizio, i membri della Commissione nominati dalle singole scuole e alcuni rappresentanti del Consigli di istituto degli istituti comprensivi.
E sono stati proprio gli uffici comunali a lanciare il grido di dolore, evidenziando in prima istanza le criticità che la mancata iscrizione al servizio mensa di bambini che effettuano il rientro pomeridiano o che vanno in una scuola a tempo pieno comportano anzitutto per gli alunni stessi e per le famiglie. "Abbiamo fatto l’impossibile per consentire a tutte le famiglie potenzialmente interessate alla refezione di isciversi al servizio – ha esordito l’assessore Chiara Veltroni – Abbiamo aperto la possibilità di iscrizioni il 1 giugno e l’abbiamo chiusa l’altro ieri (27 settembre, ndr). Nel frattempo abbiamo rivolto appelli sui social e diffuso comunicati stampa per sensibilizzare le famiglie all’iscrizione. Abbiamo anche fatto presente che chi avesse avuto problemi con la certificazione Isee avrebbe potuto presentare anche l’attestato ’Isee corrente’, che è molto più semplice da eseguire, ma purtroppo le risposte da parte dell’utenza sono state tiepide. E il risultato è che adesso circa mille bambini per le prossime settimane sono fuori dalla mensa. Ciò comporta un disagio anzitutto ai ragazzi, per questo dico ancora alle famiglie di mettersi in regola, almeno per il 26 ottobre".
Si tratta però di un problema anche per la Camst, la società che ha in appalto il servizio di refezione scolastica. Perché al momento non sa se deve o meno considerare nel proprio piano di lavoro mille pasti in più o in meno. Non sono proprio una bazzecola. L’invito, dunque, a tutte le famiglie che non si sono iscritte al servizio mensa pur essendo potenziamente interessate a esso, di comunicare le proprie intenzioni, così che anche i dirigenti possano organizzarsi. Soprattutto adesso che gli spazi, a casua del Covid19, sono davvero contingentati.
Andrea Fabbri