La questione dei miasmi in città si arricchisce di una nuova puntata. Questa volta ad intervenire è Roberto Barocci, leader degli ambientalisti grossetani e portavoce del "Forum Ambientalista". Che ha deciso di scrivere una lettera indirizzata ad Antonfrancesco Vivarelli Colonna, sindaco di Grosseto.
"Il sindaco - dice Barocci - dopo la manifestazione dei cittadini contro i cattivi odori degli impianti a biogas ha detto che non ha il potere di emettere ordinanze contingibili e urgenti perché la competenza non è comunale, ma regionale. Noi conosciamo normative che affermano l’esatto contrario di quanto sostenuto dal sindaco - inizia Barocci - Sarebbe sufficiente l’articolo 41 della Costituzione che afferma che l’iniziativa economica privata è libera. Ma che non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana".
Secondo Barocci sono diversi i sindaci "che hanno emesso ordinanze sulla base delle indicazioni di norme attinenti a casi come il nostro, in coerenza con la Costituzione. Le medesime ordinanze sono adottate dal sindaco con particolare riferimento alle esigenze di tutela della tranquillità e del riposo dei residenti".
Poi aggiunge: "I gestori degli impianti a biogas devono documentare la provenienza e la qualità delle sostanze importate e le attività che preparano i concimi da residui animali e vegetali, la lavorazione di grassi animali e vegetali, il trattamento di rifiuti solidi e liquami, la lavorazione del sangue animale e delle sanse, sono tutte attività definite industrie insalubri di prima classe. Secondo il Testo unico delle leggi sanitarie il Sindaco esercita la vigilanza sulle industrie insalubri di prima classe.
Barocci cita poi la Regione Friuli e il Comune di Reggio Emilia. Dove i responsabili sanitari possono "vietare l’attività insalubre o di prescrivere particolari cautele nell’interesse della salute pubblica, sentita la locale Asl". Pertanto, chiude Barocci "il sindaco non ha bisogno di altre certificazioni per esercitare i suoi poteri di ordinanza. Infine, nelle sue dichiarazioni il Sindaco appare consapevole di conoscere le fonti moleste quando afferma che è necessario distinguere le gestioni perché solo alcuni impianti emettono tali emissioni moleste. Allora perché consentire che tali abusi persistano a danno della collettività?"