REDAZIONE GROSSETO

Minaccia in laguna: il decadimento delle macroalghe preoccupa gli esperti

Gli esperti avvertono: il decadimento delle macroalghe in laguna potrebbe causare anossia e nuovi processi distrofici.

Gli esperti avvertono: il decadimento delle macroalghe in laguna potrebbe causare anossia e nuovi processi distrofici.

Gli esperti avvertono: il decadimento delle macroalghe in laguna potrebbe causare anossia e nuovi processi distrofici.

Acque calme in laguna, in questo periodo. Ma sotto la superficie sembra annidarsi già una minaccia per la prossima stagione. Come ripetono gli esperti, il tempo per intervenire e sventare pericoli sarebbe adesso. Fare prevenzione offrirebbe speranze maggiori della corsa ai ripari in pieno disastro. Ma di cosa si tratta? "Di recente ho fatto una ricognizione nella laguna di ponente – spiega il biologo Mauro Lenzi (foto) – su richiesta della Orbetello Pesca Lagunare. E il quadro che si prospetta non è rassicurante. La torbidità è dovuta allo sviluppo di microrganismi, cianobatteri, ma è un fenomeno che prevedo si esaurirà in gennaio, dopo un freddo prolungato che faciliterà la flocculazione del materiale sospeso e il suo rapido deposito sul fondo. Quello che invece è veramente preoccupante è il decadimento del grande banco centrale di macroalghe". Si tratta di un banco, costituito prevalentemente dalla cloroficea ‘Chaetomorpha linum’, che interessava l’area tra le Piane e Orbetello, fino alla zona centrale del bacino, complessivamente per circa quattrocento ettari. "Aveva resistito dal 2008 – spiega Lenzi – a numerose condizioni avverse. Aveva passato quasi immune le distrofie del 2015, del 2017 e del 2022. Ma la crisi distrofica della scorsa estate è stata di una virulenza formidabile e ha completamente demolito il banco. Potrebbe sembrare una cosa favorevole, e lo sarebbe se disponessimo dei mezzi per intervenire, ma purtroppo non è così. Il banco era costituito da diverse decine di migliaia di tonnellate di massa algale che ora costituiscono fango organico. Questo materiale porta anossia e con la stagione calda innescherà un nuovo processo distrofico. I fanghi organici sono l’alimento dei batteri anaerobici, quelli che producono idrogeno solforato e ammoniaca". Una bomba a orologeria, insomma. Ma quali sarebbero gli strumenti per disinnescarla? "Come al solito – spiega Lenzi – qualunque strumento sia in grado di ossidare efficacemente il sedimento. L’ossigeno dell’aria mineralizza il detrito organico e lo sottrae all’azione dei batteri anaerobici. Ma le attività in laguna sono ferme e suppongo che rimarranno ferme ancora per diversi mesi. Partire in primavera sarà del tutto inutile. Inoltre, con due battelli fatiscenti non si va da nessuna parte. Servono imbarcazioni più agevoli, meno costose e opportunamente attrezzate. Avviare il ricambio forzato sarà del tutto inutile, per certi versi anche controproducente. Il sedimento anaerobico carico di combustibile organico rimarrà intatto, pronto a esplodere con l’estate".

Riccardo Bruni