REDAZIONE GROSSETO

Monete rubate, perquisizione

Blitz dei carabinieri nella casa di Davide Pecorelli, l’imprenditore al centro di una storia tutta da chiarire

"Sono venuti a casa mia, cercavano le monete del tesoro di Sovana. Ovviamente non le hanno trovate". Davide Pecorelli racconta così il blitz dei carabinieri che nella mattinata di ieri hanno perquisito per quasi tre ore l’abitazione dell’imprenditore umbro-toscano, effettuando pure dei sequestri. Nuovi sviluppi, dunque, nell’indagine avviata dalla Procura di Grosseto Anna Pensabene che, al ritorno dell’ex arbitro dopo 8 mesi trascorsi in Albania dove aveva inscenato la sua morte, ha indagato il 46enne per ricettazione delle monete oggetto di furto nel 2019.

Gli uomini del Comando provinciale di Grosseto hanno provveduto alla perquisizione della casa di Pecorelli, dove attualmente vive, a Lama di San Giustino. I militari dell’Arma – come ha sostenuto lo stesso Pecorelli – cercavano le monete d’oro rubate nella chiesa di Sovana; oltre alle varie stanze, gli investigatori si sono concentrati anche sull’auto attualmente in uso all’imprenditore e, soprattutto, sul garage sottostante la struttura. Come si ricorderà, Davide – convocato le scorse settimane nella Stazione dei carabinieri di Porto Santo Stefano – si era avvalso della facoltà di non rispondere davanti ai carabinieri che lo sollecitavano a svelare dove si trovava il garage da lui affittato all’interno del quale sarebbe stato nascosto il tesoro di Montecristo che l’ex arbitro ha sempre sostenuto di aver visto ma non di esserne venuto in possesso.

L’argomento del garage, dunque, è tornato di moda. Peraltro nel corso del loro blitz, i carabinieri hanno confiscato al Pecorelli due cellulari (uno di questi attivato subito dopo il suo arrivo all’isola del Giglio) e un computer. Durante la perquisizione il 46enne padre di 4 figli ha comunicato al proprio legale, avvocato Giancarlo Viti del Foro di Perugia, della presenza degli inquirenti.

"Con quelle monete non c’entro niente – ha ribadito – prendo atto dell’operazione dei carabinieri su disposizione della Procura grossetana, però, come ho dichiarato subito dopo essere stato indagato per ricettazione, sono completamente all’oscuro rispetto a questa contestazione che mi viene fatta. Il tesoro di Montecristo? Ho già avuto modo di dichiarare che il prossimo 6 gennaio farò conoscere a tutti la mia verità riguardo quanto accaduto in Albania in quei mesi e non solo".

La storia del furto delle monete d’oro al Museo di San Mamiliano di Sovana risale a due anni fa. Ignoti, infatti, avevano fatto sparire 65 monete d’oro coniate tra il IV e V secolo dopo Cristo, che coprono un arco di oltre cent’anni tra l’ultima fase dell’Impero Romano d’Occidente e la fase nascente dell’Impero Romano d’Oriente.

Fabrizio Paladino