"L’assessore Monni può anche andare a prendere in giro qualcun altro, ma di certo non i grossetani, né il sottoscritto. Ci dica semplicemente chi può agire e come per fermare il diffondersi dei miasmi una volta per tutte. Chi deve fare i controlli? Chi deve erogare sanzioni? E come può farlo se non vi è una normativa a riguardo? Risponda a questo, Monni".
E’ secca la risposta del sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna all’assessora regionale Monia Monni che aveva affermato come il primo cittadino avrebbe potuto adottare una propria ordinanza per contrastare il problema dei cattivi odori in città, possibilità che invece secondo Vivarelli Colonna in questo caso non esiste.
"Non solo ho parlato con tutti i tecnici comunali – dice il sindaco –, ma ho proprio fatto redarre a loro l’ossatura della mia nota di risposta: sono proprio i tecnici ad aver indicato quel che Monni confuta. Mi spieghi, la preparatissima Monni, secondo quali basi, nello specifico, potrei emettere ordinanze. Forse, butto là una provocazione, posso emettere ordinanza affinché Arpat, cioè l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, intervenga? Per il resto non sono possibili ordinanze del sindaco a tal riguardo, non esiste una misurabilità della cosa. Basta vedere le sentenze come quella del Tar Umbria che ha cassato l’ordinanza emessa nel 2022 dal Comune di Assisi. Il punto vero è chi deve vigilare sugli impianti e chi può, nel caso, fermarli e come, in base a quale legge".
"Nè Arpat, nè Asl hanno fatto relazioni specifiche su problemi per la salute connessi, questo è il nodo – dice Vivarelli Colonna –. Mi dica Monni cosa, a suo parere, può essere fatto nel concreto e subito, con tanto di richiami di legge. Senza chiacchiere, senza giochetti politici, senza artifici delle parole. Probabilmente tutto andrà a risolversi con le richieste di revamping: da quel momento infatti tutti gli impianti dovranno avere vasche coperte e le maleodoranze scompariranno o saranno minime. Ma questo è un percorso parallelo a quello di cui parliamo. Monni ha scarsa inclinazione all’approfondimento visto che non ha neppure capito di cosa parliamo. È lei che si macchia di poco senso istituzionale, che va nel personale e fa richiami ad Almirante e sbeffeggia la scelta del Consiglio comunale di intitolargli una via a Grosseto, cosa che non c’entra assolutamente nulla con l’argomento di cui stiamo parlando, evidentemente cercando di buttarla in caciara accecata dall’odio ideologico. Prima di esprimersi riguardo impianti a biogas e miasmi, l’assessora regionale dovrebbe almeno avere il buongusto di comprendere l’argomento. La faccenda si risolve solo tutti insieme: invito dunque Monni sul territorio, venga e parliamo di persona".