Morellino, nuovo lievito. Il “Leopoldo II di Lorena” collabora con la Cantina Vignaioli di Scansano

Il ceppo è stato scoperto grazie alla ricerca degli studenti del Crisba

I professori Lorenzo Moncini e Maider Giorgini con l’agronomo Alessandro Fiorini

I professori Lorenzo Moncini e Maider Giorgini con l’agronomo Alessandro Fiorini

Grosseto, 26 settembre 2024 – Un nuovo lievito selezionato ecotipico è stato scoperto grazie alla collaborazione tra la Cantina Vignaioli Morellino di Scansano e il Centro ricerche Crisba dell’istituto Leopoldo II di Lorena: si tratta di un ceppo di Saccharomyces cerevisae che il Crisba ha selezionato a partire dalle uve sangiovese provenienti dal vigneto Vigna Benefizio che si trova in località Preselle, nel territorio comunale di Scansano. Il progetto è stato condotto con gli alunni della classe 5A del tecnico Agrario, indirizzo Enologia e Viticoltura, che hanno caratterizzato il microrganismo, sia dal punto di vista genetico che tecnologico.

Il Crisba, in collaborazione con il Centro di ricerca viticoltura ed enologia di Asti, ha verificato le potenzialità del ceppo, che mostra un buon potere fermentativo e tollera bene la carenza di azoto prontamente assimilabile. “Queste e altre proprietà positive – si spiega – lo hanno reso idoneo a proseguire i test di vinificazione su scala reale ed è stato utilizzato dalla Cantina del Morellino per una prova di fermentazione su 200 ettolitri di mosto”.

“Come Cantina – spiega il presidente Benedetto Grechi – crediamo nella scienza, nell’innovazione e nel progresso e per questo ci ha fatto molto piacere collaborare con il Crisba dando la possibilità agli studenti di mettersi alla prova con un caso concreto. L’auspicio è che grazie a questa selezione di lieviti fatta direttamente nei nostri vigneti si riesca a valorizzare ancora di più l’espressione del nostro territorio”.

“La collaborazione con la Cantina Vignaioli Morellino – dice il professor Lorenzo Moncini – ci ha permesso di tenere fede a uno dei princìpi fondanti del Crisba: svolgere la ricerca insieme agli studenti e al servizio del territorio. I ragazzi hanno avuto l’opportunità di cimentarsi con una didattica improntata sul metodo scientifico e finalizzata a offrire un servizio concreto a una delle realtà più importanti del panorama vitivinicolo italiano. Inoltre, testando il lievito su una scala reale, abbiamo avuto l’immediata applicazione del nostro lavoro sperimentale. Un privilegio per chi fa ricerca, abituato spesso a tempi lunghi fra le evidenze di laboratorio e il loro effettivo utilizzo”.

Il progetto, che coinvolge anche Unioncamere, è iniziato a settembre 2023 e ha lo scopo di individuare lieviti ecotipici che garantiscano grande affidabilità tecnologica senza tuttavia omologare le caratteristiche e l’originalità sensoriale del vino prodotto.