TOMMASO CARMIGNANI
Cronaca

Caldo, alghe e venti di scirocco. Moria di pesci a Orbetello, perché la Laguna è al collasso

All’indomani della firma di Giani sullo stato di emergenza c’è attesa per la visita della Commissione Ambiente della Camera

La situazione a Orbetello è al collasso

La situazione a Orbetello è al collasso

Orbetello (Grosseto), 2 agosto 2024 – Nel giorno della visita della Commissione Ambiente della Camera, la situazione nella laguna di Orbetello è davvero al limite. Nelle scorse ore sono state recuperate tonnellate di pesci morti, ma la paura è legata alle ripercussioni ambientali che il disastro sta creando. In alcune zone l’aria è irrespirabile, mentre ieri il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha firmato lo stato di emergenza regionale.

“Ci siamo dati sei mesi di tempo – spiega il presidente, che ha annunciato lo stanziamento di un milione – per mettere in campo tutto ciò che la Regione può fare per rimediare alla grave situazione che interessa uno dei luoghi più belli della Toscana, un sito di interesse nazionale”.

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A preoccupare sono soprattutto le previsioni per le prossime ore, che annunciano ancora venti di scirocco e caldo torrido. Una condizione, questa, che non fa che aumentare la condizione di stress alla quale è sottoposta la laguna. Il caldo alza in modo eccezionale la temperatura delle acque e resta, quindi, sotto stretto monitoraggio per problematiche all’ossigeno. “Noi come Ente Locale possiamo lavorare per contenere la situazione e avanzare alcune proposte, tra cui quella del posizionamento di macchine per l’ossigenazione in alcuni punti della laguna che porteremo al vaglio del Comitato tecnico scientifico”, spiega il sindaco Casamenti. Quanto alla visita della Commissione Ambiente, presieduta da Mauro Rotelli, è previsto un sorvolo in elicottero di tutta l’area della Laguna. 

Perché muoiono i pesci a Orbetello

I problemi principali sono legati al caldo e ai venti. Se soffia il Maestrale, l’aria si raffresca e c’è ricambio d’ossigeno, se invece tira Scirocco fa caldo e manca l’aria. Le morie (soprattutto di spigole, orate e cefali) sono quindi causate dall’anossia, cioè dalla mancanza di ossigeno. La più drammatica fu quella del 2015, quando furono raccolti 2mila quintali di esemplari, ma più o meno nel periodo estivo di ogni anno si torna a scrutare il pelo delle acque con grande apprensione, con il timore di vedere pesci a pancia all’insù. 

"Situazione sotto controllo,  stretto monitoraggio per la zona di Fibbia"
Un’immagine della recente moria di pesci che si è verificata in questi giorni nella laguna di Orbetello

Biologicamente parlando, la colpa è delle alghe, che in una condizione di questo genere proliferano. Si stima che adesso ce ne siano circa 40mila tonnellate. Sornione, pronte però a depositarsi sul fondo diventando nurienti per i batteri che poi consumano l’ossigeno. "Un esperimento fatto in laboratorio – dice il biologo Mauro Lenzi –, dimostra che crescono del 17 per cento ogni giorno: ogni tonnellata ne produce altri 170 chili in 24 ore". Ma se tutto questo va avanti da decenni – sottolinea la gente del posto – la colpa è essenzialmente della politica che non ha mai trovato né l’organo né i finanziamenti per fare prevenzione per arrivare ad una soluzione definitiva.

I provvedimenti per evitare il collasso della Laguna

Dal 2012 – dopo venti anni di gestione commissariale che almeno aveva il pregio di far prendere decisioni in deroga alle lungaggini burocratiche – la gestione è tornata "ordinaria" e di competenza della Regione. Per prevenire l’anossia e quindi le morie, l’ente di Palazzo Strozzi Sacrati di anno in anno rinnova l’accordo di programma con il Comune di Orbetello. Questo prevede sostanzialmente tre interventi: la raccolta delle alghe, il pompaggio delle acque e la risospensione, ovvero l’attività di "movimento" del fondale per impedire la sedimentazione delle alghe. Ma in annate particolarmente calde come questa, i provvedimenti risultano insufficienti.