
Eugeniu Dabija
Grosseto, 27 aprile 2025 – Stava attraversando la Senese, nel punto dove la pista ciclabile passa da un lato all’altro, quando è stato investito da un’auto. Ferite troppo gravi che dopo poco, all’ospedale Misericordia, gli sono state fatali. E’ morto così Eugeniu Dabija, medico cardiologo moldavo di 65 anni. Stava raggiungendo in bici la figlia Marcela, che a Grosseto lavora in un centro per la salute. L’uomo, originario di Balti, che si trova a nord della Moldavia, aveva lavorato per circa 20 anni come medico nel penitenziario della città e poi aveva scelto di fare i turni al pronto soccorso. La sua missione era quella di salvare vite e da qualche anno aveva deciso di venire a vivere in Maremma, per stare accanto alla figlia Marcela e alla nipote. Il mezzo con il quale amava spostarsi era la bicicletta, che purtroppo gli è stato fatale. La salma del medico che era in pensione è stata posta sotto sequestro. In queste ore dovrebbe essere disposta l’autopsia, prima dei funerali che dovrebbero celebrarsi nei prossimi giorni. Sarà presente anche l’altra figlia che vive in Germania.
Intanto il pubblico ministero Valeria Lazzarini ha aperto un fascicolo per omicidio stradale nei confronti del ragazzo di 33 anni, grossetano, che con la sua golf ha travolto e ucciso il medico moldavo nella zona di via Senese. “Mio padre era un uomo davvero buono – ha raccontato la figlia Marcela che lavora in un centro medico in città – dolce e affettuoso con me e mia figlia. Per me era una presenza e una sicurezza. In tutte le cose che facevo lui era presente, considerando che era anche un professionista bravo, attento e scrupoloso. Amava molto il suo lavoro e non so quantificare quante vite possa aver salvato nel corso della sua lunga carriera da medico”.
Si erano sentiti poco prima di pranzo e si erano messi d’accordo per portare fuori il cane. “E’ stata l’ultima volta che l’ho sentito – ha chiuso Marcela – lo stavo aspettando a casa. Invece è arrivata la telefonata alla Polizia che mi diceva del grave incidente che era accaduto poco prima. Eppure in bicicletta era sempre stato molto prudente”. Poi chiude: “Spero che la Procura faccia chiarezza su quello che è successo. Ma niente comunque mi restituirà un babbo e un nonno meraviglioso”.