Si chiama Muradica ed è il nome del progetto che nei mesi scorsi ha mosso i primi passi sull’Amiata producendo dei prototipi per la "ricucitura paeaggistica" di edifici che risultano visivamente dissonanti nelle aree rurali. Muradica, nato dalla collaborazione tra Comune di Seggiano, Università della Tuscia, Vivai Moscatelli, Roggi Srl/Certema, studio architettonico "Spazi consonanti" e Studio Agricis è arrivato alla sua conclusione e ha presentato i risultati del percorso. L’obiettivo era quello di riuscire a sviluppare coperture vegetali di muri ed ex edifici che stonano dal punto di vista architettonico con il contesto tipico dei paesi amiatini. Il caso di studio scelto è stato l’edificio degli ex magazzini comunali a Seggiano, situato vicino al borgo medievale e considerato una costruzione esteticamente invasiva nel contesto paesaggistico. Il team del progetto ha pensato di sviluppare un’installazione in grado di ricoprire il muro con vegetazione.
CronacaMuradica, progetto portato a termine