REDAZIONE GROSSETO

Mutui, ecco cosa fare se la rata pesa troppo

Confconsumatori ricorda ai cittadini in difficoltà dal punto di vista economico le novità previste in materia di sospensione o rinegoziazione

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La Legge di bilancio ha prorogato il fondo per la sospensione dei mutui sulla prima casa e ha previsto anche l’obbligo per le banche, in alcuni casi, di accettare la rinegoziazione del mutuo trasformandolo da tasso variabile a tasso fisso. Si tratta di strumenti utili per quei cittadini che vivono un momento di difficoltà economica e che faticano a onorare i pagamenti delle rate: Confconsumatori è pronta a fornire informazioni e assistenza. Il "Fondo di sospensione mutui per l’acquisto della prima casa" prevede la possibilità di beneficiare della sospensione del pagamento delle rate del mutuo, fino a un periodo massimo di 18 mesi, al verificarsi di situazioni di temporanea difficoltà: invalidità, morte, perdita o sospensione del lavoro, riduzione dell’orario di lavoro, calo del fatturato superiore al 33% su base trimestrale per i lavoratori autonomi. Sono ammessi mutui per un importo massimo di 400mila euro, il Fondo sostiene fino al 50% degli interessi che maturano nel periodo della sospensione ed è confermato lo stop al pagamento delle rate anche per i mutui già ammessi ai benefici del Fondo per i quali sia ripreso, per almeno tre mesi, il regolare ammortamento delle rate. Per ottenere la sospensione non occorre presentare l’indicatore della situazione economica equivalente (Isee): è sufficiente depositare la domanda alla banca che ha concesso il mutuo, con la documentazione necessaria, disponibile sul sito di Consap. Per chi ha stipulato un mutuo a tasso variabile ora i tassi di interesse fissati dalla Bce sono aumentati, facendo rialzare anche la rata mensile. È sempre possibile chiedere alla banca di trasformare il tasso variabile in tasso fisso. "Le condizioni di rinegoziazione – spiega l’avvocato Antonio Pinto di Confconsumatori – consistono nell’applicazione del tasso annuo nominale fisso con un tetto prefissato. Il nuovo tasso fisso si calcola sommando allo spread originariamente previsto nel contratto di mutuo, il minore tra l’Irs (Interest Rate Swap) a 10 anni e l’Irs pari alla durata residua del mutuo.