REDAZIONE GROSSETO

Nasce la ’Comunità del cibo’

Anche in Maremma approda il sodalizio che promuove i valori della civiltà contadina e i prodotti della terra

’C’ come cibo. Anzi, come comunità del cibo. Una doppia lettera ’c’, proprio come quella che sta nel nome ’Ccibo Maremma’, un nuovo sodalizio locale che promuove i valori della civiltà contadina e il lavoro di Agricoltori e Allevatori Custodi, affiancandosi alle sorelle toscane: Garfagnana, Valdichiana, Arezzo, Pontremoli e alla gemella Comunità del Monte Amiata, con cui esiste un patto di collaborazione già dalla nascita.

Alessandro Cardarelli, docente di scienze agrarie dell’istituto tecnico agrario di Grosseto, Maria Rubino, agronoma neo Custode e insegnante, Federico Comandi e Chiara Bizzarri, ’coltivatori custodi’ e imprenditori agricoli, Pietro Ceciarini, ingegnere gestionale rientrato in Maremma per dedicarsi allo sviluppo di progetti innovativi, Luisella Meozzi, giornalista, sono i cinque ideatori di questo percorso che porta all’istituzione di una associazione di promozione sociale che connette la campagna, la ristorazione e il turismo con l’economia locale e l’agrobiodiversità. Non solo: con la scuola – Isis Leopoldo II di Lorena, con cui è appena stata stipulata una convenzione a 4 che vede partecipi anche la Fondazione Lorena e Le vie dell’Orto food coop – l’università e la ricerca, si valorizzerà tutto il territorio provinciale in termini di cultura, agricoltura ed esperienza. La meta ambita è la realizzazione di una rete per un sistema Maremma in continua evoluzione e connesso con tutte le sue potenzialità diffuse, che saranno a servizio di tutta la popolazione. La parola cibo è ormai teatro di continuo oltraggio soprattutto a causa della confusione continua tra cibo, cucina, show cooking e chef stellati. Con l’andare degli anni, è successo che nessuno si è più occupato della materia prima, meno che meno delle sue origini e delle sue implicazioni. I misconosciuti coltivatori e allevatori custodi sono quei paladini che conservano nelle loro aziende le risorse genetiche di interesse alimentare e agrario a rischio di estinzione, diffondendone la conoscenza e attenendosi alla Legge Regionale 64 del 2004, più severa della nazionale. La provincia di Grosseto vede 41 custodi. Con questa iniziativa la campagna e la città sono finalmente vicine e in un territorio come la Maremma questa contiguità non si dovrebbe mai perdere. Per informazioni 0564 1886682 [email protected] .