Il protagonista dell’ultima challenge, diventata virale sui social, è Superman. La sfida sociale, lanciata da Tik Tok, desta molta preoccupazione per il numero di infortuni che sta causando a molti giovani anche in Italia. La ’Superman challenge’ consiste nel lanciarsi in avanti con il braccio teso e il pugno chiuso, proprio come Superman, rimbalzare sulle braccia tese degli amici e venire respinto indietro, spesso ricadendo in modo scomposto e violento e rischiando di riportare fratture ossee. Più è rovinosa la caduta filmata e maggiori sono i like che riceve. La challenge è popolare: l’hashtag #superman conta 2,1 milioni di post.
Quella di Superman è solo l’ultima sfida diventata virale sui social, in passato molte altre hanno dominato la scena, portando conseguenze drammatiche. Fra le challenge più terrificanti si ricorda la ’Blue Whale’, risalente al 2015, che sottoponeva il partecipante a cinquanta prove in ordine crescente di pericolosità, inducendo alla fine il giocatore al suicidio. La polizia della Russia, Paese in cui è nato il perverso ’gioco’, ad oggi, sta ancora verificando i morti provocati dalla ’Blue Whale’.
Ma cosa è una challenge? Il termine vuol dire ’sfida’, è un’attività coinvolgente che mette alla prova le capacità dei partecipanti. Le challenge vengono lanciate dai principali social network, utilizzando dei linguaggi che hanno una forte attrattiva, soprattutto per gli adolescenti. I video vengono creati da adulti, che conoscono i segreti della persuasione, inserendo immagini accattivanti per un pubblico giovane e musiche orecchiabili, che diventano dei tormentoni e rendono le challenge familiari e riconoscibili.
Attraverso algoritmi matematici, i social propongono argomenti rientranti tra gli interessi personali di ogni utente, inducono a passare molto tempo sulle piattaforme e creano dipendenza. L’Agenda Digitale Ue ha analizzato il fenomeno, dichiarando che le challenge sono rivolte principalmente ai preadolescenti e agli adolescenti, che rispondono con entusiasmo alle sfide, le quali li spingono a mettere alla prova i loro limiti. Per i teenagers è molto importante l’accettazione e il senso di appartenenza ad un gruppo che li faccia sentire protetti.
La neuroscienza studia il fenomeno dal punto di vista neurobiologico, evidenziando che accettare una sfida stimola il cervello al rilascio della dopamina, neurotrasmettitore connesso alla sensazione di piacere. Da un’indagine che abbiamo svolto, nel nostro istituto quasi tutti gli studenti hanno accettato di partecipare ad almeno una challenge, senza avvertirne mai la pericolosità.