Orrore in crociera: neonato morto in camera, forse di stenti. Tre arresti tra cui la madre

La vicenda di Porto Santo Stefano, sulla Silver Whisper: sale il numero delle persone in custodia cautelare. Oltre alla donna filippina di 28 anni altre due persone che con lei dividevano l’alloggio

Porto Santo Stefano (Grosseto), 20 maggio 2024 – Un bambino appena nato e trovato morto in una branda nella nave da crociera. La madre e due colleghe, tutte lavoratrici sull’imbarcazione, arrestate e condotte in carcere, la prima per omicidio volontario e le altre per concorso nella morte del piccolo. Che, dicono gli investigatori, “potrebbe esser morto di stenti”.

Una vicenda dell’orrore quella scoperta sulla Silver Whisper, nave da crociera che porta quasi 400 passeggeri. Si tratta di un’imbarcazione di lusso per clienti particolarmente danarosi, non una love boat da migliaia di persone.

La nave da crociera davanti alle coste di Porto Santo Stefano. Sulla Silver Whisper è stato trovato un neonato morto. Tre le persone arrestate
La nave da crociera davanti alle coste di Porto Santo Stefano. Sulla Silver Whisper è stato trovato un neonato morto. Tre le persone arrestate

Compie crociere nel Mediterraneo e ha la possibilità di fermarsi in porti e baie più piccole, dall’Argentario all’Isola d’Elba. Era a Porto Santo Stefano domenica sera 19 maggio quando qualcuno ha dato l’allarme al comandante. In uno degli alloggi delle inservienti che si occupano di pulizie c’era un neonato morto. 

La madre, che lo avrebbe dato alla luce nella giornata di venerdì, era in stato confusionale. Il comandante chiama i carabinieri, che arrivano intorno alla nave con le motovedette. Salgono e iniziano subito le indagini. Trovano il piccolo ormai senza vita e iniziano a sentire la madre e le colleghe. 

Minuto dopo minuto emerge l’orrore: le donne avrebbero, secondo le accuse poi formulate dalla procura di Grosseto (omicidio volontario) occultato il feto, avvolgendolo nelle lenzuola e nascondendolo anche in un armadietto per non far sentire i vagiti. Il piccolo avrebbe dunque vissuto forse per un giorno prima di morire.

Una vicenda che se confermata delinea uno scenario sconcertante. I carabinieri fanno scendere la donna e le altre due colleghe, una sudafricana, l’altra keniana. Portate in caserma a Grosseto, sono state arrestate. Avrebbero aiutato la donna a partorire, aiutandola poi a occultare il piccolo.