REDAZIONE GROSSETO

No all’invasione delle pale eoliche "Il polo astronomico chiuderebbe"

Roberto Pettinari all’agriturismo "La Svolta" ospita 24 postazioni per osservare le stelle da remoto "La luce degli aerogeneratori cambierebbe il cielo: che è il più buio d’Italia. Pronti a qualsiasi azione".

L’azzurro del cielo e il verde aspro della macchia di Montauto. Tra olivi e qualche casolare. Il panorama in quella fetta estrema di Maremma è sempre stato quello. Il vento di mare che soffia dal Chiarone è l’unico rumore che si sente nella zona della Campigliola. Almeno fino a questo momento. Perché gli otto aerogeneratori, che dovrebbero sorgere a poca distanza da quel territorio rischiano di rovinare tutto. Soprattutto il cielo. Che da quelle parti, come sostengono i più eminenti astrofisici del mondo, è il più limpido d’Italia. O il più buio. "Tutto questo sarebbe un ricordo – inizia Roberto Pettinari, uno dei titolari dell’agriturismo ‘La Svolta’ che si trova ai piedi di Montauto, la zona dove la Wind e il Mise, hanno pensato di installare 8 pale eoliche alte 200 metri per generare oltre 60 megawatt di potenza –. Circa 10 anni fa abbiamo iniziato un percorso costruendo nella nostra terra un centro astronomico. Si tratta di 24 postazioni, veri e propri osservatori astronomici, che vengono comandati in remoto da astronomi e astrofili di tutta Italia. Che ogni notte, dai loro centri specializzati, aprono le calotte e guardano il cielo". Telescopi potentissimi che vedono cose che da altre parti non potrebbero essere viste. "Esatto – aggiunge – perché c’è un’atmosfera particolare. E un buio incredibile. Se dovessero costruire le pale eoliche tutto questo sarebbe finito. Questo rotori, altri 200 metri, hanno bisogno di fari antiaerei a intermittenza. E dunque le caratteristiche del cielo cambierebbero radicalmente nonostante la distanza". Osservazioni gestite soprattutto dal planetario di Roma e da astrofisici di tutta Italia: "Le luci intermittenti farebbero chiudere questa esperienza, proprio adesso che abbiamo chiesto alla Regione il riconoscimento per Parco Astronomico". La battaglia continua: "Ci attiveremo presto – chiude Roberto Pettinari –. Anche altre aziende della zona inizieranno con noi questa battaglia. Non possiamo gettare alle ortiche anni e anni di studi astronomici".