Mancano pochi giorni all’inizio della scuola e come ogni anno il ritorno sui banchi è uno dei momenti più caotici per insegnanti, collaboratori scolastici e personale Ata. I sindacati denunciato un sistema che fa acqua e il tanto dibattuto algoritmo non dà risposte soddisfacenti. Le sorti di molti docenti sembrano essere incerte. Mercoledì è uscito il bollettino delle nomine dei docenti dalle graduatorie provinciali (Gps), riguarda i supplenti in tutta la provincia e la Flc Cgil interviene.
"A oggi non siamo in grado di fornire dati precisi su cattedre coperte e vacanti nella nostra provincia, perché da quanto è uscito il bollettino stiamo raccogliendo una valanga di reclami su errori di distribuzione delle nomine – dice la segretaria Flc Cgil Grosseto Alessandra Vegni –. Questo algoritmo che fa combaciare sedi con supplenti non fornisce sicurezze né spiegazioni, alcuni si trovano scavalcati da chi aveva punteggi inferiori, e il reclamo per queste persone è la prima cosa da fare".
Una soluzione per Vegni (ma lo stesso vale per Uil Scuola) potrebbe essere quella delle convocazioni in presenza lasciando da parte la slot machine dell’algoritmo. I pochi dati che al momento sono a disposizione ci consegnano la Toscana come una regione con più cattedre vacanti rispetto alla media nazionale. Il numero del contingente dei docenti fornito dal ministero evidenzia che a livello nazionale gli insegnanti riusciranno a coprire solo il 70% delle cattedre totali.
"Il contingente toscano copre il 66% della disponibilità regionale – precisa Vegni –. Perché in Toscana siamo così indietro? Il ministero ci ha lasciati indietro. Se in Toscana fosse coperto il 70% delle cattedre, ci sarebbero 145 posti in più già assegnati nella nostra regione".
In provincia di Grosseto scarseggiano anche gli insegnanti di sostegno. "L’adeguamento dei docenti di sostegno arriva a punte del 66% – dice Vegni – un dato che, spiegato brevemente, equivale ad avere in alcune zone 2 insegnanti di sostegno precari su 3. Servono sicuramente più risorse per alleviare questa criticità".
Per quanto riguarda infine il personale Ata, Vegni parla di "carestia delle nomine". In provincia sono circa 800 gli impiegati e scarseggiano.
Per Andrea Cerboni (Uil) l’inizio della scuola è zoppicante perchè non c’è personale Ata a sufficienza e spesso i pochi devono svolgere mansioni che vanno oltre le proprie attività. "Il personale tecnico, amministrativo e ausiliario è forse quello che ci preoccupa di più – commenta Cerboni –, le nomine verranno fatte verso il 9 di settembre, troppo tardi. Questi professionisti sono necessari prima per il buon andamento degli istituti".
Anche per Cerboni l’algoritmo è un sistema che non funziona. "È una roulette russa per gli insegnanti – prosegue – crediamo che tornare alle nomine in presenza sia il sistema migliore e più efficace. Anche solo per il primo turno di nomine".
Infine il problema degli insegnanti di sostegno. "Ancora oggi – dice Cerboni – gli insegnanti di sostegno a tempo indeterminato sono in misura largamente inferiore rispetto alle necessità reali. E tra le conseguenze peggiori c’è quella che devono scontare gli studenti, cioè il cambio frequente dell’insegnante".
Nicola Ciuffoletti