L’italiano deriva dal dialetto fiorentino ma tutti i dialetti vengono parlati spesso, italianizzando le parole. Oggi il dialetto è una risorsa importante e non deve essere persa perché spiega la storia del luogo attraverso le parole. Noi abbiamo chiesto ai parenti se ci insegnavano alcune parole. In Pugliese u’purtuall=arancia; Salentino: a seggia=sedia; Calabrese picciriddu=bambino; Palermitano: putìa= bottega; Pesarese: bombagina= bottiglina. I familiari hanno spiegato anche il significato delle feste regionali (Festa di S.Maria Assunta o le quarantene prima di Pasqua). L’Italia è per eccellenza il Paese dei dialetti, utilizzati anche in molti repertori musicali di ieri e di oggi. La canzone in dialetto è un patrimonio da non dimenticare. In base alla nostra ricerca abbiamo trovato Davide Van De Sfroos che canta in laghèe, dialetto diffuso sulla sponda occidentale del Lago di Como. I Pitura Freska in veneto. Al Sud i Sud Sound System (Salento). Del cantautore Franco Battiato c’è una canzone in siciliano (Stranizza d’Amuri) ma anche il sardo e il genovese di Fabrizio De André sono importanti. Infatti questo linguaggio è importante sempre per chi racconta la propria terra: Pino Daniele.
CronacaNon solo italiano, ma tante altre lingue Metà dei connazionali parla il proprio dialetto