Castiglione, 20 febbraio 2025 – “Sono la nonna di Lucio, la nonna più felice del mondo”. Gran sorriso, grande soddisfazione e ancora più orgogliosa di quel nipote che zitto zitto, in punta di piedi, senza proclami ma tanto lavoro, ha “rischiato” di vincere il Festival di Sanremo. Secondo posto e premio della critica fanno gonfiare il petto alla nonna Milena Marchetti che ieri ha riaperto il ristorante a Macchiascandona che aveva tenuto chiuso nei giorni del festival perche non voleva distrazioni: voleva seguire suo nipote e basta.
Nella sala del ristorante colpiscono i quadri della mamma di Lucio Corsi, alcuni dei quali diventati le copertine dei dischi del cantautore e nel locale ieri c’era anche la mamma Nicoletta. Anche la nonna, certo, ma lei più che altro sta alla “consolle” in cucina.
“Ci ha fatto fare tardi – dice sorridendo –, siamo stati svegli fino alla fine delle serate. E’ stato bravo, lo abbiamo guardato da casa. Non ci piace la notorietà”.
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Come è stato vedere il nipote in televisione?
“Emozionante, anche troppo. Quando abbiamo saputo che era nei primi cinque ci è preso un colpo. Lui ha vinto appena è salito sul palco”.
Com’è Lucio?
“E’ semplice. Non è tanto per andare ‘a giro’ però la libreria Palomar la frequenta, può darsi lo incontrerete lì”.
Lucio ha mandato un messaggio universale, quello di essere sempre sé stessi.
“E a Sanremo neanche voleva andare. Però per la visibilità, Sanremo è un posto buono”.
Una nonna maremmana doc. Sappiamo del suo legame con il Centro quadrupedi, oggi Cemivet.
“Sono nata al Deposito, ci ho vissuto, e mi ci sono anche sposata. Sono stata fino lì fino ai vent’anni”.
Quanto le manca Lucio?
“Tanto. Sono tre mesi che non lo vedo. E’ l’unica cosa che mi dispiace. Ci ha promesso che tornerà. Deve venire per forza perché deve prepararsi con i ragazzi”.
E poi un sorriso dal cuore, la nonna si è alzata ed ha abbracciato un altro nipote appena entrato. “Zia forse andiamo all’Eurovision – dice il nipote –. Olly (il vincitore di Sanremo, Ndr), forse non accetta perché ha il tour sold out”. Non serviva coraggio, serviva solo essere se stessi, in fondo dovremmo essere tutti cintura bianca di judo, come ha detto Lucio.