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Ricorso al Tribunale amministrativo regionale contro il Dpcm del Governo che continua a obbligare la chiusura delle palestre ritenute fonti di contagio da Covid19. Lo promuove la Safit, l’associazione regionale che da circa un anno raggruppa le strutture sportive dedicate al fitness e che seppur nata su slancio di alcune palestre grossetane e livornesi oggi raccoglie decine di adesioni. Il ricorso era nell’aria già da diverso tempo e in questi giorni sta prendendo sempre più forma. Tutti i titolari di palestra grossetani associati alla Safit condividono questa strategia perché ormai sono davvero allo stremo delle forze. Le spese corrono lo stesso e non sono della stessa entità dei ristori arrivati dal Governo.
Al netto della dignità del lavoro, che eppure è fondamentale, bollette della luce e rate degli attrezzi ginnici sono da pagare anche se si è chiusi. Per questa ragione da qualche settimana il circuito delle palestre GimFive (12 strutture in tutta Italia di cui tre palestre anche a Grosseto, Livorno e Pontedera) ha deciso comunque di sfidare il Governo e di restare comunque aperto consentendo ai propri associati di riprendere le attività. Una decisione che sta costando multe quotidiane, ma che al di là delle sanzioni amministrative sembra non possa portare a nessun altro tipo di conseguenza.
Quello di GimFive, dunque, vorrebbe essere un esempio per tutte le altre palestre d’Italia e della provincia di Grosseto con questa ‘filosfia’ di fondo: aprire comunque, tanto al massimo si rischiano multe che poi possono essere contestate. Ma l’idea non attecchisce.
"Non esiste proprio – afferma Deborah Scalabrelli della Ymca, associata Safit – Non è questo il modo di risolvere le cose. Noi vogliamo tornare a lavorare il prima possibile, ma nel pieno rispetto delle regole. Il nostro settore deve essere pienamente riabilitato perché è stato dipinto come il male di tutti i mali ben sapendo che così non è. Sono i numeri a dimostrarlo. Ecco perché condivido il ricorso al Tar".
Tornando alla GimFive, invece, le strutture di Livorno e Grosseto sono ‘momentaneamente chiuse’. "Ma è solo per un equilibrio economico – precisa Federico Milieni, responsabile marketing di GimFive – Il numero di persone che dopo tutto il bailamme dei Dpcm avevano comunque deciso di tornare in palestra era troppo basso rispetto ai costi di apertura e dunque per il momento abbiamo deciso di chiudere le palesatre in maniera temporanea entrambe. Tuttavia stiamo valutando come e quando riaprire almeno una delle due entro pochi giorni. Tutte le altre palestre stanno lavorando regolarmente dopo il pronunciamento della Procura della Repubblica presso il tribunale di Modena ( di cui diciamo qui accanto, ndr). L’unico accorgimento che abbiamo preso è stato quello di accorpare le attività in un’unica palestra laddove siamo presenti con due o più strutture, come ad esempio in Umbria o in Emilia Romagna. Questo – conclude Milieni – ci consente di non disperdere i bassi numeri ai quali il settore fitness è stato ricondotto dopo le cattive notizie diffuse sul mondo delle palestre".
Andrea Fabbri