REDAZIONE GROSSETO

Nuovo porto di Talamone: battaglie legali e ambientali in corso

Forum Ambientalista, Wwf e Italia Nostra sollevano preoccupazioni ambientali sul nuovo porto di Talamone. Regione Toscana richiede valutazioni di impatto ambientale.

Da sinistra gli ambientalisti Luca Passalaqua, Roberto Barocci e Anna Bardelli

Da sinistra gli ambientalisti Luca Passalaqua, Roberto Barocci e Anna Bardelli

Dalle battaglie legali a quelle ambientaliste riguardo alla costruzione del nuovo porto di Talamone. Argomenti puntuali e stringenti quelli espressi da Forum Ambientalista, Wwf e Italia Nostra. Il paventato spostamento del tracciato del canale che sfocia nel porto di Talamone, la tutela della vasta prateria di posidonia localizzata nel golfo garibaldino e la salvaguardia del paesaggio di un porto che è stato, nei secoli, un punto di riferimento per varie civiltà, da quella etrusca a quella romana fino al medio evo, sono elementi che non possono essere presi troppo a cuor leggero, secondo i rispettivi rappresentanti Roberto Barocci, Luca Passalaqua ed Anna Bardelli, tanto che anche gli organi competenti dovrebbero aver già chiaro come si dovrà sviluppare l’iter.

Su sollecitazione delle associazioni stesse, infatti, la Regione Toscana ha recentemente confermato con una nota ufficiale che saranno necessarie due valutazioni di impatto ambientale, una di livello regionale ed una di livello statale, prima della partenza degli eventuali lavori riguardanti la nuova infrastruttura. La storia recente è ormai nota e parla della presentazione di due idee progettuali per la costruzione del nuovo porto garibaldino, in base alla legge Burlando, la prima delle quali presentata dalla Porto Turistico di Talamone srl, alla fine del 2023 e la seconda più recente dal consorzio Il Molo di Talamone, riguardo alle quali le associazioni hanno ritenuto di effettuare segnalazioni alla Direzione di tutela dell’ambiente delle Regione che, secondo loro, la procedura attualmente adottata non sarebbe efficace per valutare gli impatti ambientali.

Una segnalazione che è stata recepita e che ha ottenuto una risposta ufficiale della responsabile, architetto Carla Chiodini, che ha emesso delle considerazioni e delle conclusioni. "Ci piace rilevare che la risposta ai nostri quesiti è stata inviata a tutti gli organi competenti, dal Comune di Orbetello, al Parco della Maremma, al Ministero dell’ambiente e all’Arpat – ha esordito Barocci – confermando che il percorso deve prevedere una dinamica ben precisa dal punto di vista ambientale. A partire dall’analisi della deviazione del corso del canale collettore che raccoglie gran parte delle acque meteoriche del versante est del Parco, in modo da evitare eventuali danni ambientali e rischi idraulici".

Nella risposta alle associazioni la Regione ha tirato delle conclusioni ben chiare: "Gli interventi complessivi previsti di riqualificazione rientrano in diverse tipologie progettuali, alcune di competenza regionale, come le opere di sistemazione del canale collettore, ed altre di competenza statale, la riqualificazione dell’approdo in porto turistico viste le dimensioni superiori 10 ettari dello specchio acqueo, e dovranno essere oggetto di specifici e separati procedimenti di Via, pena l’illegittimità e la relativa annullabilità".

Sabino Zuppa