LUCA MANTIGLIONI
Cronaca

Omicidio del corriere: oggi in programma l’autopsia. Nuovi interrogatori in carcere

L’esame è stato affidato al professor Mario Gabbrielli. Ieri i magistrati hanno ascoltato Ozkurt Bozkurt. L’avvocato: "Ha risposto, si è assunto le sue responsabilità"

Nicolas Del Rio al lavoro, alla guida di un furgone

Nicolas Del Rio al lavoro, alla guida di un furgone

Grosseto, 28 giugno 2024 – Com’è morto Nicolas Matias Del Rio? O meglio, com’è stato ucciso? Risposte che oggi potrebbe dare il professor Mario Gabbrielli, ordinario di Medicina legale all’Università di Siena, al quale la Procura ha affidato l’incarico di effettuare l’autopsia sul corpo recuperato all’interno del pozzo della villa a "Case Sallustri", ad Arcidosso. Secco il quesito dei pubblici ministeri, Valeria Lazzarini e Giovanni De Marco a cui viene chiesto di accertare come il corriere quarantenne sia stato ucciso. L’ipotesi al momento più probabile appare quella del soffocamento, ma resta – appunto – solo un’ipotesi.

Il corpo è stato recuperato dai vigili del fuoco in fondo al pozzo del giardino della villa, ad una profondità di circa 6-7 metri. Irriconoscibile, a causa della lunga permanenza nell’acqua, anche se i capi di abbigliamento corrispondevano a quelli che Del Rio indossava il 22 maggio, giorno della scomparsa. Il corpo era avvolto in una coperta e aveva le mani legate e – pare – la testa chiusa in un sacchetto di plastica.

Dove andare a cercare il cadavere era stato indicato da Klodjan Gjoni, albanese di 33 anni, durante l’interrogatorio nel carcere romano di Regina Coeli quando – assistito dall’avvocato Alessio Bianchini – ha iniziato a raccontare cosa fosse accaduto il 22 maggio. Partendo dalla rapina delle 400 borse griffate "Gucci" trasportate nel furgone condotto da Del Rio (e mai ritrovate).

Oltre all’albanese in carcere ci sono anche Ozkurt Bozkurt, turco di 44 anni, difeso dall’avvocato Diego Innocenti, ed Emre Kaia, 28 anni, difeso dal legale Federico Cocchi.

"Gjoni – ha detto l’avvocato Bianchini – ha chiarito la sua posizione durante l’interrogatorio a Roma. Doveva fare delle dichiarazioni e le ha fatte. Adesso ci sarà l’autopsia e vedremo nei prossimi giorni cosa succederà. Credo che siano ancora tante le cose da chiarire".

Vorrebbe parlare anche Kaja Emre, ma non si trova un interprete turco. "Ho fatto istanza al Gip per la nomina dell’interprete turco – ha detto l’avvocato Cocchi – per assumere l’incarico. Non sono ancora riuscito a parlare con il mio assistito. Ho contattato l’ambasciata, e non c’è nessun nominativo per la Toscana. Ma la norma è chiara: è il giudice che deve nominare un interprete. Credo poi che ci siano ancora molti punti oscuri in questa vicenda. Negli atti non ci sono elementi tale che possano dimostrare che Emre abbia preso parte alla rapina e che sia lui il fantomatico terzo uomo a bordo della Panda gialla. Vorrei capire la sua versione in proposito e valuteremo il dà da farsi".

Ieri pomeriggio, intanto, si è svolto anche l’interrogatorio di Ozkurt Bozkurt. Anche lui ha chiesto di parlare ai magistrati per dare la sua versione dei fatti. "L’unica cosa che posso dire – ha detto dopo l’interrogatorio il suo legale – è che si è assunto le proprie responsabilità".

Klodjan Gjoni ha anche un altro procedimento pendente. A settembre, infatti, dovrà comparire davanti al giudice perché accusato del furto di alcune borse di marca quando lavorava per la stessa ditta nella quale Del Rio si era recato per ritirare quelle poi rapinate.