REDAZIONE GROSSETO

Omicidio in villa "Andate subito a Istia" L’allarme dal marito chiamato dalla figlia

Giuseppina De Francesco è stata uccisa nelle prime ore della mattina. Sul suo corpo sono stati trovati tagli, tumefazioni ed ecchimosi. La figlia 50enne ai soccorritori del 118: "Sono stata aggredita".

"Andate subito. E’ successo qualcosa di grave". E’ stato Alessandro Marzocchi, 81enne ex notaio grossetano, a dare l’allarme alle Forze dell’ordine ieri mattina intorno alle 8.30 dopo essere stato contattato telefonicamente dalla figlia Benedetta. Ma quando i soccorritori sono arrivati nella villa "I Renai", hanno trovato Giuseppina De Francesco ormai morta. Uccisa a seguito di un’aggressione che ancora non si sa chi l’abbia commessa.

"Mi hanno aggredito" invece avrebbe detto la figlia 50enne. Il cadavere della donna, è stato trovato vicino ad un armadio accanto ad uno specchio andato in frantumi. Da un primo esame medico legale il corpo della vittima presentava tagli, ecchimosi e tumefazioni di vario tipo; in base a questi primi riscontri, Procura e carabinieri ipotizzano che la donna potrebbe essere stata vittima di un pestaggio. Pare che nella villa abiti, da sola, la figlia 50enne ma non la madre che vi è stata uccisa. I carabinieri di Grosseto stanno cercando di ricostruire un puzzle che ieri non appariva per nulla semplice.

Giuseppina De Francesco abitava in un’altra casa a Grosseto, in città, insieme al marito 81enne, notaio in pensione. La coppia di coniugi da circa un anno era tornata ad abitare a Grosseto, in un appartamento non distante dal centro storico, dopo aver vissuto alcuni anni a Milano. La coppia ha anche un figlio, 52enne. La figlia della vittima, la 50enne che presumibilmente era in casa quando è stata uccisa la madre, ora si trova ricoverata all’ospedale di Grosseto con tagli superficiali alle braccia, come se fossero ferite da difesa, e in stato di choc.

Fino alla tarda serata di ieri nessuno si sbilanciava nel fare un quadro esatto di quanto accaduto nella casa di via Circonvallazione, a Istia d’Ombrone, e non risultavano persone indagate. Fra l’altro, i carabinieri non erano ancora riusciti a rintracciare il figlio della coppia.

Intanto a Istia non si parla d’altro. Nella piccola frazione la famiglia era molto conosciuta ma faceva della riservatezza una sua peculiarità: era infatti difficile trovare l’anziana donna in giro per il paese, così come i figli e il marito. Una vita tranquilla, agiata, in una casa immersa nel verde della campagna grossetana. Nascosta tra gli alberi e nella zona della Circonvallazione, quella che porta agli orti.