
Nel riquadro Giuseppina De Francesco
Grosseto, 11 giugno 2023 – Proseguono le indagini sull’omicidio di Giuseppina De Francesco, la donna di 76 anni uccisa nella villetta a Istia d’Ombrone giovedì mattina. Massimo riserbo da parte della Procura per una vicenda che ancora deve essere spiegata.
E soprattutto serve un nome da consegnare alla giustizia, quello di chi ha ucciso la povera donna dopo, sicuramente, una colluttazione. Domani è prevista l’autopsia sul corpo dell’anziana: da una prima ispezione cadaverica, effettuata dal medico legale sulla scena del crimine, erano emerse ferite alla testa compatibili con quelle di un corpo contundente, che potrebbe averla colpita più volte in varie parti del corpo.
L’esame autoptico sarà condotto domani e dovrebbe fornire informazioni utili sia sulla causa del decesso sia sulle condizioni del corpo al momento del ritrovamento. Da una prima ipotesi emerse infatti che la donna potesse essere stata uccisa anche la notte tra mercoledì e giovedì. Intanto i carabinieri, coordinati dalla Procura della Repubblica di Grosseto, continuano ad indagare.
Proprio in queste ore stanno acquisendo una serie di informazioni, ascoltando alcune persone informate sui fatti. Sicuramente una di queste persone sarà il figlio Alfonsino, 53 anni, che non sarebbe stato a Grosseto al momento della morte della madre. L’uomo è infatti arrivato in città soltanto nel pomeriggio di venerdì e ha raggiunto il padre Alessandro nella loro casa a Grosseto. Insieme a loro anche due parenti della donna uccisa in modo così efferato.
Le attenzioni di magistratura e carabinieri si sposteranno sicuramente anche sulla figlia, Benedetta Marzocchi, 50 anni, l’unica che potrà ricostruire – di fronte al pm Giampaolo Melchionna – quello che è effettivamente successo. Al momento è ricoverata nel reparto di psichiatria del Misericordia di Grosseto dove è stata portata dai medici subito dopo l’arrivo delle forze dell’ordine sul luogo del delitto.
E’ stata lei a denunciare il fatto che ad uccidere la madre sarebbero stati due uomini incappucciati che erano entrati nella villa "I Renai" a Istia d’Ombrone. Probabilmente per rubare.
E sarebbero state mamma e figlia ad accorgersi di quella presenza. Da lì le botte che, secondo la ricostruzione di Benedetta Marzocchi, hanno portato alla morte della donna e al ferimento di lei stessa.