MATTEO ALFIERI
Cronaca

Omicidio, stamani l’interrogatorio

Adrian Luminita sarà ascoltato dal giudice. L’avvocato: "In questi giorni non ci ho riparlato"

di Matteo Alfieri

E’ stato fissato per stamani in tribunale a Grosseto alle 9.15 l’interrogatorio di garanzia di fronte al giudice per le indagini preliminari Sergio Compagnucci per Adrian Luminita, il 38enne romeno che la notte tra domenica e lunedì scorsi ha ucciso la moglie Madalina Luminita, 32 anni, con dieci coltellate sferrate tra l’addome e il petto.

L’uomo, infatti, è stato dimesso ieri mattina dall’ospedale Le Scotte di Siena dove era ricoverato da un paio di giorni a causa delle bruciature che aveva in varie parti del corpo.

Bruciature che gli erano state causate dall’incendio che lui stesso aveva appiccato dopo aver ucciso sue moglie al culmine di una violenta lite nella dépendance della villa che custodivano nelle campagne di Pescia Fiorentina.

"Ci vedremo domattina (stamani per chi legge, Ndr) in tribunale – conferma Paolo Malasoma, l’avvocato che lo difende – per l’interrogatorio di garanzia. In questi giorni ho preferito farlo rimanere tranquillo e non abbiamo avuto altri contatti. Vediamo cosa dirà di fronte al giudice che dovrà decidere se applicare la misura cautelare oppure no".

Durante l’interrogatorio effettuato dal pm Valeria Lazzarini, coadiuvato dai carabinieri della Procura, l’uomo ha confessato l’orrendo delitto dicendo che è stato vittima di un blackout mentale a seguito di una violentissima lite che durava da qualche ora. Il motivo? Lui voleva tornare in Romania e chiudere questa parte della sua vita che aveva vissuto per un decennio in Maremma, a lavorare come giardiniere e factotum. Ma lei non voleva tornare e faceva resistenze.

Erano giorni che ne parlavano. Poi lunedì sera è scoppiata la lite e lui l’ha uccisa.

Adrian Luminita dovrà anche spiegare al gip come si è procurato quelle bruciature e soprattutto se è vero che voleva dar fuoco alla casa.

I carabinieri non escludono comunque che le fiamme potevano essere state appiccate proprio da lui per togliersi la vita. Tutte circostanze che andranno chiarite stamani quando l’uomo, che viveva con la moglie in quella villa nelle campagne di Pescia Fiorentina, spiegherà cosa possa essere successo e il motivo che ha portato a quel furioso litigio sfociato nel suo suo gesto criminale.

"Sarà difficile – ha concluso Paolo Malasoma, l’avvocato di Luminita – pensare a qualcosa di diverso dalla custodia cautelare in carcere. Ma non chiederemo niente. Aspettiamo di sentire cosa dirà il giudice e quello che dirà il mio assistito".

Slitta ancora invece la fissazione dell’autopsia sul copro della giovane donna uccisa a coltellate.