"L’aumento del numero di ciclisti si è tradotto in minor numero di incidenti". Inizia così la disamina di Angelo Fedi, presidente di Fiab, Grosseto Ciclabile. "Non è un caso che da anni in tutto il mondo sia proprio la teoria "più ciclisti uguale più sicurezza" (Safety in numbers) ad indirizzare le politiche più avanzate riguardo la mobilità ciclistica e i conseguenti benefici per la comunità – aggiunge –. Tutto bene quindi? Anche no. Con l’allentamento delle misure restrittive e la tanto attesa ripresa delle attività, il numero dei veicoli in circolazione aumenterà esponenzialmente, azzerando uno dei fattori principali che hanno portato alla diminuzione della incidentalità. Determinante sarà quindi il mantenimento degli standard di attenzione alla guida da parte di tutti gli utenti della strada e una rinnovata attenzione dell’amministrazione verso la mobilità ciclistica, per quanto riguarda infrastrutture, governance e comunicazione, al fine di mantenere e aumentare il numero delle persone che usano la bici come mezzo di trasporto". "Sempre più città, come Firenze e Livorno, stanno ricorrendo a questi strumenti per altro supportati anche da fonti certe di finanziamento – chiude Fedi –. L’invito alla nostra amministrazione è quindi ancora più pressante affinché, partendo dagli strumenti di pianificazione approvati, (Pums e Biciplan) e attuando la nuova normativa, dia seguito prima possibile ad una completa revisione del sistema ‘rete ciclistica cittadina’ al fine di renderla veramente efficiente e sicura".
Cronaca"Ora revisione della rete di piste ciclabili"