
Maggiori precisione e sicurezza nell’impianto di protesi al ginocchio all’ospedale Misericordia, grazie al supporto del robot "Navio" che consolida e potenzia la sinergia tra robotica e chirurgia ortopedica. E’ stato eseguito pochi giorni fa dal team dell’ortopedia grossetana, diretta dal dottor Pierfrancesco Perani, un particolare intervento di protesi al ginocchio che per la prima volta ha integrato i vantaggi della robotica alle competenze dei chirurghi ortopedici. La paziente è la signora Sonia, cinquantenne di Orbetello, che è stata dimessa. "Torno a casa e posso dire di sentirmi bene - ha detto - I primi due giorni ho avuto qualche dolore, si tratta sempre di un’operazione in fondo, ma subito dopo mi hanno fatto camminare, con le stampelle e dandomi indicazioni su come muovermi, devo dire che sono rimasta positivamente sorpresa di esserci riuscita in così poco tempo. Ho già iniziato anche la fisioterapia per recuperare ancora più velocemente le piena funzionalità del ginocchio, terapia che continuerò all’ospedale di Orbetello. Soffro di artrosi e dopo tante cure senza nessun risultato, l’impianto di protesi, nonostante la mia età più bassa rispetto alla media in cui viene solitamente eseguito, era l’unica via per tornare a camminare senza dolore". "Nell’ambito protesico, a Grosseto ci avvaliamo già da anni di innovazioni tecnologiche, come la stampa 3D di mascherine personalizzate che consentono tagli più precisi per l’impianto di protesi, o l’impianto della protesi ‘computer assisted’. La robotica rappresenta una novità, un’ulteriore evoluzione della chirurgia protesica in termini di precisione e accuratezza dell’intervento – spiega Perani - In pratica, con l’applicazione di alcuni sensori sul ginocchio del paziente è possibile acquisire una serie di informazioni dettagliate su morfologia, asse di carico, capacità di movimento e stabilità dei legamenti da sottoporre all’intervento. Con questi dati, trasmessi al robot, siamo in grado di ricostruire tridimensionalmente un modello che riproduce fedelmente l’anatomia dell’articolazione del paziente e analizzare con maggior scientificità l’ampiezza dei movimenti del ginocchio in tempo reale". Il nuovo sistema robotico non si sostituisce al chirurgo, ma ne potenzia la precisione nella pianificazione dell’operazione, permettendo di effettuare impianti di protesi estremamente precisi e personalizzati sulle singole esigenze del paziente. "Le patologie e i traumi del ginocchio per cui si rivela necessaria una protesi sono in crescita, anche in relazione all’aumento dell’aspettativa di vita – conclude Perani – Tra le principali cause c’è la degenerazione della cartilagine che dà origine ad artrosi, o a traumi, più di frequente nei giovani che fanno sport".