REDAZIONE GROSSETO

Pale eoliche a Montauto. Ambientalisti spaccati: Legambiente possibilista, Italia Nostra contraria

Bardelli: "Ci chiediamo come 8 aerogeneratori alti come grattacieli possano spuntare in uno degli angoli più incontaminati e passare per opere a basso impatto ambientale in quanto producono energia"

Il panorama di Montauto dove dovrebbero sorgere le otto pale eoliche

Il panorama di Montauto dove dovrebbero sorgere le otto pale eoliche

Manciano (Grosseto), 20 agosto 2023 - "Siamo in una fase complicata dove bisogna iniziare a pensare alle rinnovabili". Inizia così Angelo Gentili di Legambiente dopo la levata di scudi del Comune di Manciano sul parco eolico a Montauto. "Il taglio delle fonti fossili è fondamentale e necessario. La legge dice che dobbiamo iniziare a produrre 11 gigawatt fino al 2030". "Legambiente non è contraria alle forme di energia rinnovabile e dice sì all’eolico e sì al fotovoltaico. Una pala non costituisce una mostruosità. Certamente – aggiunge Gentili – siamo favorevoli ad uno sviluppo che sia in simbiosi con il territorio. E questo dobbiamo imparare a farlo avvalendoci di esperti e paesaggisti che ci diano una mano. La cosa importante è dare lo stop al consumo del suolo e bisogna iniziare pensare a un percorso diverso". Poi chiude: " Quando comparve per la prima volta la Pala Vivarelli alterò e parecchio il paesaggio della Maremma, ma adesso è il simbolo della nostra terra. Non sempre la tecnologia è un male, anzi essere meno dipendenti dal gas russo non può che essere un bene. Favorire i percorsi è positivo altrimenti si cade in una logica del no a prescindere che non va bene".

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"Coloro che hanno saputo dire solo sì a qualunque speculazione non possono farci la lezioncina dei danni prodotti dal cambiamento climatico, che da decenni stiamo contrastando in solitudine, solo perché si parla di produzioni energetiche da fonti rinnovabili" dice invece Roberto Barocci del Forum Ambientalista. "In tema di energie rinnovabili non si può esprimere una valutazione senza la conoscenza dettagliata dei vantaggi e dei danni che si andranno a registrare con la realizzazione degli impianti. La Valutazione di Impatto Ambientale (Via) serve a realizzare questo approfondimento, quindi ben venga e dovrebbe essere sempre realizzata senza che le lobby economiche esercitino pressioni sugli amministratori regionali. Pertanto – chiude Barocci – l’invito rivolto a tutti è quello di approfondire senza preconcetti". Preoccupazione invece da Italia Nostra. "Ci chiediamo come 8 aerogeneratori alti come grattacieli di cinquanta piani possano spuntare in uno degli angoli più selvaggi del nostro territorio e passare per opere a basso impatto ambientale solo perché producono energia rinnovabile – scrive Anna Bardelli –. L’impatto ambientale e l’oltraggio paesaggistico, i danni che si ripercuoteranno sul territorio, sulla salute dei suoi abitanti e sulle attività economiche sono una criticità da non sottovalutare se vogliamo parlare correttamente di energia pulita e rinnovabile". Inoltre, secondo Italia Nostra "per ogni singolo aerogeneratore occorreranno centinaia di tonnellate di acciaio, migliaia di tonnellate di calcestruzzo, centinaia di tonnellate di plastica. Per costruire queste pale quanta energia elettrica e petrolio saranno utilizzati? La pianificazione delle aree in cui installare gli impianti eolici e fotovoltaici, in base a reali fabbisogni energetici, dovrebbe essere stabilita dallo Stato, con il coinvolgimento degli enti locali".