"Parco delle Pineta da valorizzare La zona giochi deve essere protetta"

La proposta di Di Giacinto "Maquillage in campagna elettorale"

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"Sarebbe opportuno investirci qualche soldo per rilanciarlo davvero". Massimo Di Giacinto si riferisce al parco della pineta di ponente. Un parco sul quale, a suo tempo, sono state investite risorse. "Sono passati due anni – dice Di Giacinto - da quando il Parco della pineta di ponente e i suoi giochi sono stati riqualificati dal Comune con una spesa di circa 120 mila euro". "Era fine marzo 2019 – prosegue – e a maggio erano fissate le elezioni comunali: quindi inaugurazione ufficiale in pompa magna presenti sindaco Benini con tanto di fascia tricolore e vicesindaco Pecorini. Ma da allora in poi poco o nulla è stato fatto". Per il consigliere di opposizione "è giusto riconoscere che il Parco ha assunto una sua fisionomia, nonostante la mancanza dei pini abbattuti per l’incuranza e la mancanza di programmazione delle amministrazioni di sinistra". Quindi l’invito a investire qualche soldo in più. "La zona giochi andrebbe protetta per evitare brutte frequentazioni e rifiuti per terra e il passaggio di cani che fanno i bisogni senza che i loro padroni raccattino come sarebbero tenuti a fare" Di Giacinto suggerisce, a protezione dell’area giochi, l’installazione di recinzioni, di legno o di altri materiali, da chiudere la sera e riaprire la mattina. "Poi – prosegue - sarebbe bene decidersi a tirare giù e ricostruire la baracca in legno nei pressi della Pista dei Pini, dal 1957 sede storica della Pro Follonica e poi della Polisportiva".

Una struttura non più utilizzata da anni e che secondo Di Giacinto potrebbe essere utilizzata come "sala pubblica per il quartiere o da associazioni cittadine". E una soluzione, secondo il consigliere, va trovata anche per l’ex bar Sestante ora "in assoluto degrado". Di Giacinto segnala anche la presenza, nella pineta fra l’Hotel Miramare e l’Eden, di "pini che sembrano secchi e pericolosi". "Un po’ di cose sono state fatte – conclude - tante altre sono ancora da fare. Sono importanti, facciamole".

Angela D’Errico