CRISTINA RUFINI
Cronaca

Parco eolico a Roccalbegna. Il Consiglio di Stato dice ’no’

Sull’impianto che Ewind 28 vuole realizzare a Podere di Moggino i giudici amministrativi accolgono il ricorso di Comune e Unione Amiata.

Parco eolico a Podere di Moggino bocciato dal Consiglio di Stato

Parco eolico a Podere di Moggino bocciato dal Consiglio di Stato

ROCCALBEGNASulla possibilità di costruire un impianto eolico a Podere di Moggino, vicino Roccalbegna, è arrivata la decisione, definitiva, del Consiglio di Stato. Impossibile. Ribaltando la sentenza di primo grado (Tribunale amministrativo regionale di Firenze), i giudici amministrativi capitolini hanno deciso che le numerose e puntuali eccezioni che erano state sollevate fin da subito dalla Soprintendenza, sulla possibilità di realizzare una simile struttura in una zona di pregio naturalistico e storico era ben fondate.

"Verrebbe realizzato - scrivono i giudici del Consiglio di Stato - in un’area confinante con una viabilità storica e con altre zone sottoposte a tutela". Non solo, nelle 29 pagine della sentenza, viene anche sottolineato che, come rilevato dalla Soprintendenza già in primo grado, si tratta di un "paesaggio molto composito e suggestivo e che anche per la sua altezza complessiva e modalità di costruzione - 77 metri quasi, con pale resa ben visibile da bande rosse e verdi alternate e per la presenza di luci di segnalazione – la struttura risulta molto visibile anche dalla strada provinciale a sud di Monte Buceto e dalla sommità del Monte Labbro".

Un pilastro questo che è alla base dell’accoglimento del ricorso sulla decisione del Tar Toscana, che era stato presentato dall’Unione dei Comuni Montanti Amiata Grossetana e dal Comune di Roccalbegna. Ricorso contro Regione, Arpat e Soprintendenza e nei confronti di Ewind 28, azienda che ha proposto la richiesta di autorizzazione per erigere l’impianto eolico. Ricorso, ovviamente, anche in riforma della decisione del Tribunale amministrativo regionale che aveva respinto, nel lontano 2022, ormai, il ricorso degli stessi enti. Questa volta, invece, a soccombere con una decisione che è definitiva, è la stessa azienda proponente e anche Regione e Arpat. Considerando, come hanno rilevato i giudici del Consiglio di Stato, che la Regione era riuscita a superare il parere negativo della Soprintendenza con un "percorso argomentativo - scrivono nella sentenza – e di asserito bilanciamento svolto che non è convincente, né sufficiente a superare le plurime criticità individuate nel parere della Soprintendenza".

Cristina Rufini