Parchi eolici invadenti, adesso la patata bollente passa ai Comuni di Scansano e Magliano dopo che la "Gruppo Visconti Scansano Srl" ha apportato alcune modifiche al progetto denominato "Parco Eolico di Scansano", presentato per la richiesta di Via nell’estate scorsa.
La società titolare del progetto ha infatti elaborato alcune integrazioni ma queste non soddisfano la sindaca di Scansano, Maria Bice Ginesi, e nemmeno il primo cittadino di Magliano, Gabriele Fusini.
"Fondamentalmente sono state leggermente cambiate le posizioni delle piattaforme delle pale – spiega il sindaco – ed è stato stilato un piano acustico. In accordo sia con l’Amministrazione comunale di Magliano che con il nostro legale, siamo già a lavoro per produrre le controdeduzioni. Abbiamo tempo fino al 3 febbraio".
Il progetto prevede la costruzione di un importante parco eolico situato nei due comuni maremmani, con una potenza totale di 79,2 megawatt e una produzione annua stimata pari a 221.760 megawatt. L’impianto si compone di 11 aerogeneratori denominati "Vestas V-172", ognuno con una potenza pari a 7,2 megawatt e distribuiti in modo lineare da nord a sud lungo una linea di circa 14 chilometri.
L’impianto si divide in due aree: quella nord, ricadente nel territorio comunale di Scansano dove sono previste sei pale, e nell’area sud, nel comune di Magliano, dove troverebbero dimora le altre cinque pale e la sottostazione elettrica, tramite la quale avverrà l’immissione dell’energia prodotta, nella rete elettrica di trasmissione nazionale (Rtn).
Le opere di connessione alla rete elettrica, prevedono la realizzazione di un cavidotto interrato della lunghezza di circa 40 chilometri che giungerà alla nuova Sottostazione Elettrica della Rtn nelle vicinanze della località di Poggio Maestrino e allacciata all’elettrodotto.
Le turbine eoliche hanno una lunghezza della pala di 84 metri, un’altezza al mozzo pari a 114 metri ed un’altezza al top della pala di 200 metri.
In sintesi, un progetto che fa paura alla sindaca di Scansano e che invaderebbe terreni dove oggi sono presenti vigneti pregiati e una natura da proteggere.
Inoltre, quello che preoccupa alcuni cittadini è il piano di esproprio relativo alla realizzazione del parco eolico. Dal progetto della società si legge che un terreno seminativo viene valutato 8mila euro a ettaro, un vigneto 33mila euro, un uliveto circa 16mila euro e un terreno adibito a pascolo 3mila euro a ettaro.
Si tratta di piano che coinvolge un bel numero di cittadini e altrettante società agricole e che costerebbe al "Gruppo Visconti" tra indennità di esproprio proprietà, indennità di occupazione temporanea e indennità per servitù circa 800mila euro.