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Il territorio dove il progetto prevede l’installazione delle pale eoliche
Scansano (Grosseto), 19 febbraio 2025 – “Se la realizzazione del parco eolico Scansano dovesse procedere seguirebbero degli espropri e noi saremmo coinvolti”. Parole che pronuncia Clarice Tonini che lavora nell’azienda di famiglia a Scansano, il padre Guido è un socio storico dei Vignaioli del Morellino, ed è qui in Maremma che anche lei ha costruito il suo futuro gestendo l’agriturismo e circa 15 ettari di vigna destinata a Morellino. In ballo ci sono anche nuovi impianti vitivinicoli: “L’Europa - spiega - in questi percorsi ci aiuta. Tutti i progetti futuri sono però congelati perché da un mese a questa parte il timore è di perdere parte dei terreni di sua proprietà. Come facciamo a investire su un futuro che al momento è molto incerto?” Si domanda Clarice.
A Scansano (lo stesso vale per Magliano) il nuovo progetto di parco eolico fa paura per l’impatto che potrebbe avere sull’ambiente e anche per le negative ripercussioni economiche. “Praticamente sono stati calcolati minuziosamente le parti di terreno che ci verrebbero sottratte per fare spazio alle opere collaterali al parco eolico. – spiega Clarice Tonini – Si tratterebbe di qualche filare di vigna e qualche pianta. Ci verrebbero riconosciute circa 80 mila euro di indennizzo, ma la nostra famiglia non ne vuole sapere niente. Questa terra per noi è tutto”. I vignaioli locali tirano su barricate e sanno che in questa battaglia non saranno soli. Al loro fianco i sindaci maremmani e le associazioni di categoria.
“Il 28 di questo mese abbiamo in programma un incontro al teatro di Scansano – spiega – saranno presenti molti proprietari di aziende locali che temono l’invasione delle pale. Sarà presente anche la sindaca, Maria Bice Ginesi”. “Più ci uniamo, più possiamo vincere le battaglie. – ha ribadito la sindaca di Scansano - Questo eolico ha un impatto fortissimo sul territorio, sulla natura, e scoraggia anche la nascita di imprese e svilisce il tessuto produttivo e la sua straordinaria eccellenza”. Tra le iniziative popolari messe in campo c’è anche una petizione ’No al Parco eolico di Scansano’, si può trovare online sulla piattaforma OpenPetition e al momento conta circa 430 firmatari. “Chiediamo – dicono i proponenti dell’iniziativa - alle autorità competenti di fermare il progetto del ‘Parco Eolico di Scansano’. Non possiamo permettere che la bellezza e il patrimonio naturale di una zona così preziosa per la nostra economia e il nostro stile di vita siano compromessi”.
Fanno paura quelle 11 pale eoliche alte 200 metri che andrebbero a occupare una valle al confine tra Scansano e Magliano. “La zona scelta per l’installazione delle pale per molti mesi all’anno registra scarso vento.- proseguono i promotori della petizione – Questa area è stata scelta senza un’adeguata analisi dei venti. L’installazione di queste torri eoliche non solo industrializzerà i nostri amati terreni agricoli, ma metterà anche a rischio le nostre attività locali e il turismo”. Qui in Maremma la strada da perseguire è quella alternativa ai mega parchi. “Esistono – concludono - soluzioni alternative per la produzione di energia, come l’installazione di pannelli solari su capannoni agricoli, tetti industriali, edifici per uffici, parcheggi e case private. Questo metodo è già disponibile, è meno invasivo per l’ambiente ed è facilmente implementabile”.