Per la messa in sicurezza dell’Aurelia i lavori sono divisi in 5 lotti, ma nessuno di questi ha un solo euro di finanziamento. Lo dice Marco Simiani, deputato del Pd, che tuona: "Il Contratto di Programma tra ministero delle Infrastrutture ed Anas svela il grande bluff di Matteo Salvini: sono i numeri resi noti dal Consiglio dei Ministri a seguito dell’approvazione della delibera Cipess a certificarlo. A fronte di investimenti complessivi promessi per 44 miliardi di euro, sono previsti soltanto 23 miliardi di cui solo 2 stanziati dal Governo Meloni se si esclude il Ponte sullo Stretto".
Ma cosa c’è scritto nel documento? C’è scritto, appunto, che alcune infrastrutture sono state finanziate e altre che sono sì importanti, ma al momento per loro di soldi non ce ne sono. Fra queste, l’Aurelia.
Per tre lotti è stato intanto definito il costo per la realizzazione: tratto Ansedonia-Pescia Romana (lotto 5A) 264 milioni e 801mila euro; tratto Scarlino-Grosseto sud 254 milioni 674mila euro (lotto 3); tratto San Pietro in Palazzi-Scarlino 368 milioni 501mila euro (lotto 2). Detto questo, però, non c’è altro. Diciamo che sappiamo al momento quanto costerà metterci mano e basta così. Un preventivo, insomma. Poi ci faranno sapere.
Gli altri due lotti sono il tratto Grosseto sud - Fonteblanda (lotto 4) e il tratto Fonteblanda - Ansedonia (lotto 5b). Questi due sono inseriti nella classe "S&P", ovvero fra gli "Interventi per i quali inizia l’iter progettuale, al fine di un prossimo inserimento nel Contratti di programma".
Tradotto: stanno più indietro della ruota di scorta. Ora come ora non c’è neanche una previsione di spesa. Proposta: smettiamo di chiamarla "Variante Aurelia" e visto che resta sempre la stessa battezziamola "Costante Aurelia".
Luca Mantiglioni