RICCARDO BRUNI
Cronaca

Pescatori toscani: stop alle riduzioni dei giorni di pesca imposti dall'Europa

Federpesca Toscana accoglie con soddisfazione la decisione della Commissione europea di non ridurre i giorni di pesca.

Roberto Manai, presidente di Federpesca della Toscana

Roberto Manai, presidente di Federpesca della Toscana

I pescatori del comparto toscano portano a casa una vittoria importante. Non ci saranno ulteriori riduzioni dei giorni di pesca imposti dall’Europa per il prossimo anno. Federpesca Toscana accoglie la notizia con grande soddisfazione, ma non abbassa la guardia, perché le questioni sul tavolo sono ancora molte e resta schiacciante, prima di tutto, la concorrenza di marinerie straniere che pescano nello stesso mare, il Mediterraneo, ma senza i limiti entro i quali lavorano quelle euopee. Per il momento, comunque, la buona notizia è che la Commissione europea ha deciso di accantonare la proposta di un ulteriore riduzione dei giorni di pesca, contro la quale si erano espresse le associazioni di categoria.

"La riduzione delle giornate di lavoro della pesca demersale – afferma Roberto Manai, che è il responsabile Federpesca Toscana e membro della giunta nazionale – che avrebbe definitivamente costretto alla resa il settore, in particolare nel Mediterraneo Occidentale, si è rivelata meno severa di quanto inizialmente previsto. Grazie al negoziato e attraverso una serie di misure di compensazione, l’Italia potrà mantenere gli stessi giorni del 2024".

Novità all’orizzonte anche per quanto riguarda la pesca ai gamberi. Anche per questo tipo di pesca le riduzioni imposte dall’Europa saranno meno severe di quanto era previsto e soprattutto temuto dagli operatori del settore. "Si è passati dalla proposta di ridurre nel 2025 i livelli massimi di cattura del 18 per cento per il gambero viola e del 29 per cento per il gambero rosso – prosegue Roberto Manai – a una riduzione del 6 per cento per entrambe le specie". Ma l’attenzione resta alta e i toni non si raffreddano.

"Resta il fatto – afferma Manai – che quanto espresso dalla Commissione europea, negli ultimi mesi, preoccupa moltissimo le nostre marinerie. Occorre che le decisioni che la Commissione deve prendere siano valutate e concertate con i rappresentanti del nostro Governo che risponde direttamente al ceto peschereccio e ha dimostrato, fino ad oggi, di conoscere le reali condizioni del comparto pesca.

" Non si possono prendere decisioni – conclude Roberto Manai – scaturite da scelte improvvisate all’ultimo momento, occorre una riflessione attenta e pianificata, capace di considerare tutti gli aspetti e le implicazioni a lungo termine. È quindi fondamentale nel 2025 valutare i risultati degli scorsi anni e prendere decisioni congiunte per garantire un consolidamento e uno sviluppo futuro al settore, che sia sostenibile a livello economico, ambientale e sociale".