Alcuni prodotti dei quali non era possibile capire la provenienza e altri conservati in frigo oltre la data di scadenza. Sono state queste le contestazioni che il personale della Guardia costiera ha mosso nei confronti del titolare di un ristorante nel centro storico cittadino al quale sono state elevate sanzioni amministrative per circa 5mila euro.
"I controlli – si spiega dal Comando di Porto Santo Stefano della Guardia costiera – vengono svolti per garantire il rispetto delle disposizioni nazionali e comunitarie in materia di tutela delle risorse ittiche e dell’ambiente marino. L’attività di monitoraggio ha coinvolto l’intera filiera della pesca, con l’obiettivo di garantire la qualità dei prodotti ittici in commercio e il rispetto delle normative su tracciabilità, modalità di cattura e taglia minima. Le operazioni si svolgono sotto il coordinamento del Centro Controllo Area Pesca della Direzione Marittima di Livorno con un duplice impegno: tutelare le scelte del consumatore finale e contrastare il sovrasfruttamento illecito delle risorse marine".
E il personale dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Porto Santo Stefano, a seguito di un’ ispezione ad un ristorante del centro storico di Grosseto, ha riscontrato "gravi irregolarità nella conservazione e nella tracciabilità del pesce destinato alla vendita". In particolare, "all’interno della cella frigorifera del locale, sono state infatti rinvenute diverse specie ittiche (tra cui orate, spigole, rombi, calamari, moscardini e astici) prive di etichette e numeri di identificazione, rendendo impossibile verificarne la provenienza. Inoltre, è stato trovato un quantitativo di pesce spada oltre la data di scadenza. L’intero carico di prodotti non conformi è stato sequestrato".