REDAZIONE GROSSETO

Piombino capitale dell’accoglienza possibile

Sono cinquecento gli ospiti che si trovano nei Cas, senza tensioni

Piombino in prima linea nell’accoglienza dei migranti. All’albergo Roma nel centro cittadino sono ospitati 24 minorenni, tutti arrivati con gli sbarchi degli ultimi mesi a Livorno. Si tratta in maggior parte di ragazzi arrivati da soli in Italia. Pochi hanno dei contatti con parenti che già risiendono nel nostro Paese in in altri stati europei. Molti sono totalmente soli e hanno bisogno di essere seguiti Maurilio Campani presidente della sezione soci Coop di Piombino è uno dei volontari che si occupa di questi migranti. "Questi ragazzi – spiega – hanno solo bisogno di un po’ di aiuto. Se verranno seguiti potranno crescere e svolgere un ruolo positivo nella società, se invece saranno lasciati soli, senza una guida e senza una famiglia, potranno mettersi nei guai, vanno solo aiutati un po’, come per i nostri figli".

Ma a Piombino non ci sono solo i ragazzi minorenni ospitati all’albergo Roma. Ci sono altri due centri Cas (centri di assistenza straordinaria) gestiti dalla società ’Ospita Srl’. I centri sono all’Hotel Phalesia vicino al porto e al villaggio ’Le Caravelle’ vicino al confine con Follonica. Al Phalesia ci sono 180 ospiti, tra i quali molte donne e bambini che sono arrivati dall’Ucraina nei giorni successivi all’invasione russa. Al villaggio Le Caravelle invece ci sono 300 ospiti quasi tutti uomini adulti provenienti dall’Africa e dai paesi del medio oriente.

"Non abbiamo particolari sofferenze – spiega la coordinatrice dei centri Elena Corridori di Opera Srl – lavoriamo in modo organizzato e quindi si riesce a gestire la situazione. E’ chiaro però che se nei prossimi giorni e mesi dovessero esserci altri arrivi, potremmo essere in difficoltà. Nel 2023 il numero degli sbarchi in Italia è cresciuto molto e la Toscana sta svolgendo un ruolo primario nell’accoglienza. Per ora abbiamo gli spazi e la capacità sufficienti, ma se dovessero aumentare molto i nuneri potremmo avere dei problemi".

Ci sono tensioni nei centri?

"No, in questo momento non ce ne sono, anche perché abbiamo mediatori culturali e operatori che si occupano di far svolgere delle attività di integrazione e hanno costantemente il polso della situazione all’interno del villaggio. E non ci sono neppure tensioni con i cittadini che vivono sul territorio di Piombino, perché gli ospiti si comportano bene".

I migranti sono tutti ’richiedenti asilo’, cioè appartengono a categorie di persone in fuga da paesi in guerra o in fuga per evitare persecuzioni politiche o legate a varie discriminazioni. Quindi sono tutti in possesso di un permesso di soggiorno temporaneo. Alcuni di loro poi hanno anche trovato un lavoro che può essere svolto in regime di richiedente asilo a patto che non si superi un certo reddito. "Attività che servono non solo per un piccolo guadagno, ma anche per dare un’occupoazione a queste persone in attesa della risposta della richiesta di asilo" spiega Elena Corridori.

Maila Papi

Luca Filippi