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Pittrice, donna: chi era Artemisia Gentileschi

L’8 giugno 1593 nasce una delle pittrici più importanti della storia, Artemisia Gentileschi. Donna che non decise di abbassare la...

Artemisia Gentileschi

Artemisia Gentileschi

L’8 giugno 1593 nasce una delle pittrici più importanti della storia, Artemisia Gentileschi. Donna che non decise di abbassare la testa di fronte alla presunta superiorità degli uomini, tipica della sua epoca ma purtroppo ancora oggi presente in molte tradizioni culturali.

Artemisia, figlia di Orazio Gentileschi, anche lui un grande pittore, dipinse nel 1613 la celebre opera "Giuditta che decapita Oloferne", dove l’eroina della Bibbia uccide il terribile conquistatore. L’opera coincide con un momento tristemente e dolorosamente decisivo, per la vita di Artemisia: la violenza subìta da parte di Agostino Tassi, un altro pittore. Ma il fatto strabiliante e coraggioso per quell’epoca fu la denuncia: Artemisia fortunatamente riuscì a far condannare il suo violentatore, ma purtroppo fu costretta a sottoporsi ad un umiliante processo e ad acconsentire ad un "matrimonio riparatore" con il pittore Pierantonio Stiattesi, che la portò con sé a Firenze.

Artemisia successivamente cominciò a lavorare in molte città: Firenze, Roma, Venezia, Napoli e persino Londra, alla corte di re Carlo I Stuart. A metà del 1600 tornò a Napoli dove nel 1653 morì.

Artemisia Gentileschi è riconosciuta fino al giorno d’oggi, oltre che per il suo valore artistico, per la sua grande determinazione, ed è un esempio per tutte le donne che non devono aver paura di denunciare soprusi, minacce e violenze di ogni tipo, fisiche e psicologiche. Artemisia per noi è un’icona di coraggio, di riscatto e di libertà.