Plasma, la brutta sorpresa: "Via le apparecchiature. Vicini al collasso"

Sestini (Avis): "Estar ha tolto i macchinari negli ospedali di Massa Marittima e Castel del Piano. I donatori vanno tutelati, così il prelievo è impossibile".

Plasma, la brutta sorpresa: "Via le apparecchiature. Vicini al collasso"

Plasma, la brutta sorpresa: "Via le apparecchiature. Vicini al collasso"

Si chiama plasmaferesi. Ed è una tipologia di donazione che consente la raccolta del solo plasma, la parte di sangue priva di cellule. Il prelievo è effettuato mediante una macchina (separatore cellulare) che separa la parte liquida del sangue da quella corpuscolata (o cellulare) grazie ad una rotazione meccanica. Operazione che a Massa Marittima e Castel del Piano è diventata un ricordo. Sì, perchè Estar, l’ente di supporto tecnico-amministrativo della Asl Sud Est, ha deciso unilateralmente per il taglio delle apparecchiature. "Le vittime di tutto questo sono i donatori - Inizia Carlo Sestini, presidente provinciale di Avis – Tutto questo è illogico: la donazione del plasma è promossa a livello italiano e in alcune zone della provincia di Grosseto, si tolgono i macchinari per effettuare la donazione". Per donare il plasma infatti servono almeno 40 minuti. E la strumentazione è necessaria.

"Serve necessariamente un passo indietro da parte di Estar – aggiunge Sestini – per tanti motivi. Massa e Castel del Piano servono due territori molto vasti, poco antropizzati, ma enormi. Due presidi però importanti e storici per la donazione del sangue in Maremma. Dobbiamo ricordarci che chi decide di donare il sangue va tutelato e soprattutto va facilitato in un gesto importante per il benessere collettivo". L’altro problema sono le prenotazioni: "Per tutelare i donatori – aggiungono Andrea Savelli e Francesco Capponi dell’Avis di Castel del Piano e Massa Marittima – sono state create delle agende speciali: si possono prendere prenotazioni anche a distanza di mesi. Adesso come faremo?". A Castel del Piano, nel 2023 sono state fatte circa 1500 donazioni (solo da Avis). Oltre mille quelle di Massa Marittima. Considerando anche i territori limitrofi.

"Bisogna rendersi conto – chiude Sestini – che la donazione è un gesto volontario, ma tutti devono essere messi nelle condizioni di farlo nella maniera più corretta possibile e senza dispendio di tempo. Già di inghippi ce ne abbiamo tanti, se adesso togliamo anche le apparecchiature per il plasma allora la situazione si fa difficile. In questi giorni, per esempio, i medici e gli infermieri hanno fatto i salti mortali per continuare nell’attività. Noi vogliamo continuare a dare un servizio efficiente. Estar adesso batta un colpo".

Matteo Alfieri