Si chiama "Poggio del Crine 2018" ed è stato giudicato il miglior Sauvignon d’Italia con un punteggio altissimo, sfiorando la perfezione: 97 punti su 100.
E’ il vino che nasce dalle uve della Tenuta Montauto, nel territorio comunale di Manciano, dove Riccardo Lepri continua a portare avanti un lavoro fatto di una continua innovazione saldamente ancorata, però, alla tradizione. Un binomio che esalta una qualità adesso sottolineata anche dalla "Guida Essenziale ai vini d’Italia 2024 di Doctor Wine" di Daniele Cernilli che, appunto, ha messo sul podio più alto il "Poggio del Crine 2018".
"Quasi cinquant’anni orsono – dice Riccardo Lepri – mio nonno Enos mise a dimora i primi filari di Sauvignon nella terra rossa, venata di quarzo di Montauto. Una scelta controcorrente che negli anni ha dimostrato tutto l’intuito e il genius loci di un uomo che la terra la capiva per istinto e che a noi ha portato tante gioie quanto, com’è normale, anche qualche momento critico. Fare vino è, del resto, sempre una questione di personalità, e Poggio del Crine di questa terra e di queste scelte è la quintessenza, concentrato degli otto primi filari della prima vigna di Sauvignon. Come il suo omologo in rosso (da uve di Pinot nero) anche Poggio del Crine bianco è allevato a cordone speronato alto: un sistema di potatura in cui la pianta di oltre 40 anni ha trovato il suo equilibrio produttivo naturale, esprimendosi con grappoli molto piccoli e molto concentrati in succo e aromi, che l’affinamento in bottiglia di oltre tre anni enfatizza forgiando un vino bianco dal carattere magnetico e importante".