REDAZIONE GROSSETO

"Porto di Talamone, il Comune dovrebbe spiegare molte cose"

Il circolo lagunare del Pd esprime dubbi sul porto di Talamone, sottolineando possibili criticità nell'operato dell'amministrazione comunale. Il ricorso al Tar solleva preoccupazioni sulla gestione della vicenda e sull'attitudine delle autorità locali.

L’avvocato Pierluigi Chech, legale che ha presentato il ricorso per conto del Consorzio «Il Molo di Talamone»

L’avvocato Pierluigi Chech, legale che ha presentato il ricorso per conto del Consorzio «Il Molo di Talamone»

Dal circolo lagunare del Pd si esprimono dubbi e perplessità sulla questione del porto di Talamone.

"Le ultime vicende che riguardano il porto di Talamone ed i suoi ormeggi – afferma il segretario di sezione, Andrea Monticelli – hanno creato forti dubbi sull’operato dell’amministrazione comunale. Una vicenda che ha davvero bisogno di chiarimenti visti i fatti emersi finora". Il riferimento è al ricorso al Tar avviato dai tre soggetti che rappresentato gli attuali gestori degli approdi di Talamone.

"Nel caso i giudici amministrativi dovessero accogliere il ricorso presentato – affermano dal Pd – verrebbe scritta una brutta pagina di mala amministrazione. Fra atti secretati sotto l’egida del segreto industriale, istanze da prima rigettate e poi accettate dopo vari accordi fra pubblico e privato e la mancanza di requisiti importanti negli atti di pubblica amministrazione, ne deriverebbe una totale mancanza di attitudine a gestire questa vicenda. Il sindaco e la sua giunta dovranno sicuramente, nell’ eventualità che il Tar accetti il ricorso dei querelanti, venire di fronte all’opinione pubblica e dare tutte le risposte del caso a partire dai perché delle proprie scelte".

"Le precedenti esperienze vissute anche nelle nostre vicinanze, per esempio Cala Galera, ci dovrebbero insegnare – prosegue Monticelli – come forse la via da percorrere sia un’altra. Una via dove lo sviluppo passa dalla sostenibilità, il rispetto dell’ambiente e un equilibrio con il tessuto sociale, uno sviluppo che porta innovazione e crescita senza snaturare l’intero territorio".

"Siamo fiduciosi – dice d’altra parte l’avvocato Pierluigi Chech, legale che ha presentato il ricorso per conto del Consorzio Il Molo di Talamone – che il Tar riconoscerà la validità delle nostre istanze, tutelando il lavoro e gli investimenti di chi, da anni, crede nel futuro dell’approdo di Talamone e del centro abitato".