REDAZIONE GROSSETO

Recapito 'alternato', portalettere sotto stress

"Prima o poi qualcuno si arrabbierà di brutto"

Una postina (foto di repertorio)

Grosseto, 3 ottobre 2018 -   «Quando arriveranno denunce ed esposti, noi saremo pronti». Emanuele Romano, portalettere e sindacalista Rsu della Faip Cisal in Poste italiane di Grosseto, esprime tutta la sua esasperazione e quella dei suoi colleghi, sia del settore portalettere sia dello smistamento, per le condizioni lavorative nelle quali, da un giorno all’altro, si sono trovati a operare in conseguenza dell’attivazione del recapito postale a giorni alterni anche su tutta l’area che afferisce a Grosseto (città e frazioni, più Scansano e Castiglione della Pescaia).

«Lavoriamo in condizioni di grandissima confusione e disorientamento – esordisce Romano – e abbiamo bisogno che l’utenza questo lo sappia. Perché l’azienda ha scelto di tagliare le zone di consegna, o meglio: ha deciso che un postino un giorno serve una zona e il giorno seguente lavora in altra zona. E non solo: ci ha cambiato la fascia oraria. Prima entravamo alle 7 e stavamo in servizio fino alle 14.30. Adesso, invece attacchiamo alle 8.30 e usciamo alle 16. Ciò comporta una serie di problemi che prima o poi verranno al pettine».

In pratica, cioè, Poste Italiane continua a servire le 58 zone dell’area grossetana, ma con la metà dei postini. I quali si trovano ogni giorno un doppio carico di lavoro, perché nel giorno in cui la loro ‘zona 1’ resta ferma perché il portalettere sta servendo la ‘zona 2’, la posta si accumula. «E questo vale per tutta la posta come raccomandate, lettere, comunicazioni – riprende Romano – eccezion fatta solo per la linea business (consegne Amazon, raccomandata 1, raccomandate dall’estero) che ha un canale dedicato. Questo fatto abbinato al cambiamento di orario di lavoro scombina tutto. Perché con il nuovo orario arriviamo in molti negozi o studi professionali negli orari in cui questi sono chiusi. Il che significa, per noi lasciare una valanga di avvisi, ma soprattutto per la clientela il fastidio di dover andare a ritirare ogni volta una raccomandata, magari importante, due giorni dopo. Prima o poi – conclude Emanuele Romano – qualcuno si arrabbierà di brutto. E noi, come sindacato, saremo lì a far capire che la responsabilità è solo ed esclusivamente dell’azienda. Il nostro obiettivo è tutelare il lavoro dei portalettere e di tutti gli altri dipendenti, ma anche la loro dignità di lavoratori».

Andrea Fabbri