
L’estate ha diminuito il numero delle persone che si sono affidate all’Emporio della solidarietà gestito dalla San Vincenzo de’ Paoli. "Rispetto ai tempi di lockdown il numero di chi si rivolge all’emporio per fare la spesa è calato – spiega Chiara Del Cherico, una delle responsabili del centro – Da giugno abbiamo iniziato a vedere una diminuzione che si è accentuata nei mesi di luglio e agosto". E a parlare sono i numeri: 117 le persone che a giugno sono andate allo spaccio di via Serri, 108 nel mese di luglio e meno di 100 ad agosto. "Vedremo cosa succederà a settembre – aggiunge Chiara – Le persone sono riuscite a cavarsela senza di noi grazie al reddito di cittadinanza e ai vari bonus erogati dal Governo e qualcuno è riuscito anche a trovare un lavoro". Dunque le necessità alimentari sono diminuite mentre, invece, è rimasta invariata l’emergenza per farmaci, affitti e bollette. Ad usufruire dell’emporio della solidarietà sono soprattutto persone che hanno lavori precari o che non sono riuscite a trovare un’occupazione nonostante la fine del lockdown. "Chi si rivolge a noi – dice Chiara del Cherico – sono soprattutto famiglie italiane e anche persone sole di mezza età che per il mondo del lavoro sono troppo anziane per essere riassorbite e troppo giovani per andare in pensione". E l’emergenza rimane invariata per chi ha figli."Abbiamo registrato un aumento del numero di tessere per l’infanzia – dice Chiara – Sono 15 adesso le famiglie con bambini piccoli che si rivolgono a noi per avere pannolini, omogeneizzati, pastine e tutto quello che serve per la loro l’alimentazione". A dare una mano alla San Vincenzo ci sono anche i privati. Il coordinamento interparrocchiale opere caritative nel bilancio al 31 luglio ha ricevuto oltre 20mila euro di offerte di cui 13mila per fare fronte all’emergenza covid-19. Oltre 2mila100euro sono andati per affitti, bollette e acquisto di farmaci. Diminuito anche il numero dei pasti erogati dalla mensa di via Palermo. "Durante il lockdown abbiamo distribuito 80 pasti al giorno ora siamo fra i 50 e i 60 – spiega Melinda Todini – Più della metà di chi si rivolge a noi sono italiani, poi persone anziane e senzatetto".
Angela D’Errico