Pozzi geotermici, la protesta va avanti

Il Comitato Sos di Scansano non molla: "La Regione ha autorizzato i sondaggi". Cinelli (Magliano): "Esplorazioni sì, ma niente centrali"

Pozzo geotermico

Pozzo geotermico

I sondaggi geotermici nel territorio di Scansano e di Magliano vanno avanti. Lunedì sul Burt della Regione Toscana sono state pubblicate le delibere con cui vengono autorizzati i pozzi di ricerca profonda. Le Amministrazioni hanno dieci giorni di tempo per opporsi ed evitare così che i provvedimenti diventino operativi. "Il Comitato Scansano Sos Geotermia – affermano gli ambientalisti – si aspetta che il sindaco e la giunta esercitino con sollecitudine questo diritto. La Regione ha ribaltato in pochi mesi una sua decisione, concedendo i permessi per ricerche, che effettivamente sono minerarie, come ha sottolineato l’assessore Monia Monni, ma che le stesse società richiedenti definiscono propedeutiche alla costruzione di centrali geotermiche. Ci batteremo per vie legali contro l’ennesimo tentativo di deturpare il nostro territorio e la sua vocazione agroalimentare di qualità e turismo".

Sulla stessa lunghezza d’onda il Comune di Magliano. "Non possiamo impedire la possibilità di realizzare sul territorio pozzi esplorativi a Pereta – dice il sindaco Diego Cinelli – Da tempo era stato richiesto il permesso e adesso la Regione ha dato parere favorevole. L’assessore all’ambiente Monia Monni mi ha chiamato personalmente per ribadire che l’esplorazione è un atto dovuto, ma che il territorio di Magliano non rientra tra quelli in cui si possono successivamente realizzare gli impianti. Se così non fosse stato, come sindaco, mi sarei opposto in tutte le maniere". Cinelli analizza la situazione. "La richiesta su Pereta da parte di Futuro Energia – prosegue – ad alcuni anni fa ed è stato di recente chiesto un parere alla Regione. La legislazione nazionale prevede che la perforazione esplorativa possa essere effettuata ed io come sindaco ho le mani legate e non posso impedirla, anche se, nel caso in cui la risorsa geotermica fosse individuata, è proprio la legge regionale a prevedere che il Comune esprima il proprio parere sulla eventuale realizzazione della centrale laddove, e non è il caso di Magliano, il sito fosse dichiarato idoneo ad ospitarla". La certezza, come ribadito dall’assessore Monni, è che il territorio di Magliano è stato dichiarato dalla Regione non idoneo. "Questo – chiude Cinelli – non mi permette di dormire sonni tranquilli, ma mi fa sentire comunque tutelato. Certo è che come Comune monitoreremo la situazione, ci assicureremo che eventuali esplorazioni avvengano secondo le regole e, soprattutto, nel rispetto della sicurezza e della salute dei cittadini e che, indipendentemente dal risultato delle stesse, non vengano mai realizzati impianti sul nostro territorio. In quel caso come sindaco interverrei per far rispettare la legge".