REDAZIONE GROSSETO

"Proiettile sparato sull’auto per intimidirmi"

Massimo Ghini direttore de ’Il Veliero’ racconta di aver sentito lo sparo e di aver trovato la portiera con un foro. Le indagini

Ghini ha denunciato i fatti ai carabinieri. Non è il primo tentativo di intimidazione

Follonica, (Grosseto) 15 marzo 2020 - A Follonica dirige una struttura turistica che, in piena stagione, dà lavoro a molte famiglie. In tutto un centinaio di cui 9 fisse a tempo indeterminato. Tante per una realtà come Follonica. Massimo Ghini è direttore e presidente del villaggio Veliero. L’estate scorsa la sua macchina è stata colpita da colpi di arma da fuoco. Era il 20 agosto quando sentì un’esplosione molto forte provenire da un lato della struttura. Lui era alla reception. Ricorda ancora l’orario. Le 23,10. Una settimana dopo tornato nella sua città, a Certaldo, si è accorto che sulla fiancata dell’auto c’era un foro. "A mia moglie ho detto che qualcuno me l’aveva rigata – racconta - giusto per sdrammatizzare, ma la cosa non l’ha convinta. Ho portato l’auto in officina e l’ho fatta guardare. I carrozzieri hanno estratto un proiettile". Con quel proiettile Massimo Ghini, che lavora anche per un noto gruppo toscano di concessionarie auto, è andato dai carabinieri di Certaldo e ha denunciato l’accaduto. Una denuncia trasmessa alla compagnia di Follonica che nelle settimane successive lo ha ascoltato.

Per Ghini, quello, non era il primo episodio minatorio. Due anni prima il 12 giugno 2017, era stato vittima di un’intimidazione. Un uomo lo aveva avvicinato davanti alla sua abitazione, in provincia di Firenze, e lo aveva invitato a starsene a casa. "Trovai un uomo davanti al cancello e con tono minaccioso mi disse che dovevo starmene a casa e rimanere lontano da Follonica - racconta il dirigente -. Non lo riconoscerei. Io feci denuncia, quella volta la presentai ai carabinieri di Follonica". Due anni dopo arrivano gli spari contro la sua auto parcheggiata all’interno della struttura turistica follonichese. "Ero nella reception quando è successo. Perché mentre ero lì, per mettermi paura? - si chiede Ghini – Di fronte a queste cose cambi lo stile di vita. Io un po’ di attenzione adesso la uso, mi guardo attorno, ma non mi sono fermato davanti alle minacce. Dopo gli spari contro la mia auto ho convocato l’assemblea dei soci del Veliero e li ho messi al corrente delle misure che avevo adottato". E quali sono queste misure? "Io ho deciso di archiviare i documenti che riguardano la struttura che dirigo su più supporti informatici diversi, ne ho ben 7 copie. Copie che ho lasciato in luoghi diversi. I compiti dei dipendenti li ho definiti e archiviati, così come la documentazione contabile e ho fatto anche uno scadenzario, in modo che se mi dovesse succedere qualcosa la struttura può andare avanti lo stesso". "È una prudenza che ho dovuto adottare visto che a Follonica spesso le cose prendono fuoco" dice sarcasticamente Massimo Ghini. Lui però non si è arreso. Angela D’Errico