Il sistema di protezione civile è da rivedere anche per Daniele Gasperi della segreteria Pci. Alcuni sindaci maremmani hanno chiesto una diversa e migliore organizzazione del servizio con un adeguamento del sistema che tenga conto delle realtà locali e delle diverse configurazioni dei territori nonché dei fenomeni locali che si possono verificare.
"Ci permettiamo – dice Gasperi – di aggiungere che la regia regionale non è in grado e lo dimostrano i fatti, di pensare a valutare situazioni locali che dovrebbero essere invece valutati dalle singole realtà. Fenomeni improvvisi che si possono verificare in ambito strettamente locale sfuggono ad una regia lontana dai contesti e richiama quindi una diversa organizzazione. Tutto questo ha preso campo grazie ad una riforma del sistema di protezione civile che ha messo in capo alla Regione competenze improprie che sfuggono quindi a valutazioni oggettive che invece dovrebbero rimanere in capo ai Comuni con un coordinamento della Provincia".
"Ad oggi – dice Gasperi – la comunicazione tra Regione che emana i bollettini e gli enti locali che devono agire di consuguenza non è fluida. Quando i bollettini arrivano nel primo pomeriggio, gli enti locali incontrano difficoltà oggettive per la chiusura di altre istituzioni pubbliche come le scuole". E secondo il Pci "le allerte dall’arancione si dovrebbero estendere a tutte quelle attività non essenziali che comportano movimento di persone, poiché si parla di tutela della pubblica incolumità che dovrebbe essere quindi estesa anche a queste attività".