Non tutte le situazioni critiche e traumatiche portano esclusivamente danni fisici. Ma molto frequentemente, per non dire quasi sempre, portano alle persone, soccorsi e soccorritori problemi e danni psichici, che perdurano nel tempo. A quel punto entra in campo la psicologia dell’emergenza, branca della psicologia non così conosciuta e finalizzata alla ricerca, alla prevenzione e all’intervento terapeutico sullo stato psicologico, emotivo e comportamentale della persona: prima, durante e dopo l’emergenza-urgenza. A Grosseto si svolgerà il convegno "La psicologia dell’emergenza per un soccorso inclusivo" organizzato dall’organizzazione di volontariato La Farfalla di Grosseto insieme alle Segreterie nazionale, regionale e provinciale del sindacato Uilpa Vigili del Fuoco, in collaborazione con la Fondazione Polo Universitario Grossetano e Soluzioni Emergenti. La giornata di studio avrà luogo al Polo Universitario Grossetano mercoledì 13 dalle 10 alle 12.
"Si tratta di un’importante occasione di confronto e di approfondimento tra gli attori locali coinvolti nelle emergenze – commenta il primo cittadino Antonfrancesco Vivarelli Colonna – . Spesso sono stato chiamato a gestire emergenze importanti. Ogni emergenza ha anche un impatto psicologico profondo sulla popolazione: la solitudine, l’ansia, il dolore per le perdite, sono vissuti che vanno affrontati con sensibilità e con il supporto giusto".
"Questo convegno segna l’inizio di un lavoro di squadra – spiega la presidente della Fondazione Polo Universitario Grossetano Gabriella Papponi Morelli – per la disseminazione, divulgazione e promozione della cultura dell’emergenza, per sottolineare l’importanza, a livello di società civile, di essere preparati e pronti sulla cultura dell’emergenza e quella altrettanto importante della prevenzione". "E’ dal 2000 che ci occupiamo della psicologia dell’emergenza – afferma Fausta Cosciotti psicoterapeuta Questura di Grosseto – rivolta principalmente al nostro personale come prevenzione del fattore umano ed efficienza del poliziotto. I nostri interventi avvengono quando ci sono casi particolari come incidenti critici, conflitti a fuoco, eventi di importanza mediatica o esposizioni forti come la Stradale che interviene sugli incidenti. Vogliamo scardinare il pregiudizio sulle figure sanitarie della polizia che hanno i nostri stessi colleghi, non siamo controllori dell’idoneità ma siamo delle figure a disposizione del benessere di tutti, operatori compresi".
"Porteremo la nostra esperienza a Pisa – afferma Paolo Bernardini, psicologo dell’emergenza dell’Associazione nazionale Vigili del fuoco –. Ho fatto il vigile del fuoco per 40 anni e allo stesso tempo lo psicologo all’interno del comando di Pisa, dove ho aperto nel 2017 uno sportello per dare un supporto riguardo a questo aspetto. La psicologia d’emergenza è apparsa nel 2009 con il terremoto dell’Aquila come supporto alla pari, dopo è stata creata una commissione".
"L’associazione Neuropeculiar, fondata nel 2018 si rivolge a persone autistiche – dice Alice Sodi vicepresidente e fondatrice Neuropeculiar–. La sede è a Grosseto e ci occupiamo di tutela e promozione dei diritti di autorappresentanza e autodeterminazione delle persone neurodivergenti e con disabilità. Le emergenze possono avere un impatto psicologico amplificato sulle persone neurodivergenti, quindi risulta importante adottare un approccio flessibile". "L’associazione La Farfalla e la Fondazione villa Elena – dicono la presidente Loriana Landi e il coordinatore dell’associazione Roberto Martinelli – hanno la volontà di costruire un sistema di risposta a 360 gradi sul supporto psicologico nelle varie fasi di lutto o evento avverso. Le due associazioni metteranno, inoltre, a disposizione della Protezione civile la propria struttura in casi critici, e la sala conferenza per attività di aggiornamento o coordinamento"."Un soccorso inclusivo – dice Stefano Boni della segreteria provinciale Uilpa Vigili del Fuoco di Grosseto – significa un’azione di stimolo di conoscenza sempre maggiore perché affrontiamo il tema dell’emergenza sia per le persone soccorse che per i soccorritori".
Maria Vittoria Gaviano