
Con l’inizio delle lezioni in presenza ritorna il pugilato scolastico al Polo " Bianciardi", l’istituto professionale che si trova a Grosseto. A distanza di due anni, dopo che i ragazzi hanno sofferto un interminabile periodo di sospensioni di tutte le attività di educazione sociale e civica per colpa della pandemia da Coronavirus, che non è comunque ancora alle spalle, torna finalmente il progetto del "Pugilato Educativo Scolastico". Inserito nel più vasto programma nazionale "Boxando s’impara", il corso sarà curato dai docenti di scienze motorie e sportive che lavorano da anni nell’istituto "Bianciardi", ovvero Barbara Simoni e Marcello Cesaroni. I due insegnanti avranno la collaborazione del maestro Raffaele D’Amico della società pugilistica grossetana "Fight Gym". Insegnati e maestro si avvarranno della collaborazione anche di altri insegnanti. Durante le ore di lezioni ci saranno infatti anche istruttori qualificati della Federpugilato e del sostegno dei docenti dell’Istituto. L’obiettivo è quello di far conoscere ai giovani l’antica arte del pugilato liberato da stereotipi e luoghi comuni, ossia uno sport violento e praticato da persone con scarso controllo di sé. La storia invece ci insegna che lo sport del pugilato ha regole molto rigorose e un sincero fair play. Il pugilato infatti, oltre alla forma agonistica, può essere praticato anche nella sua forma giovanile ed amatoriale, senza contatto, grazie alla quale le ragazze e i ragazzi possono ritrovare il loro benessere psico-fisico, mantenersi in forma e rispettare le regole. Quante volte abbiamo sentito parlare di palestre di pugilato quali "luoghi recupero"? Vale fra tutti l’esempio di Gianni Maddaloni che in un quartiere incredibile come Scampia, del quale non si parla se non per il suo stato di assoluto degrado, è riuscito a dare vita a una realtà viva e positiva, che ha strappato dalla strada centinaia di ragazze e ragazzi. A maggior ragione l’impegno della scuola va nella direzione di educare e, nel pugilato, trova un alleato nella lotta al bullismo e alla violenza. Attraverso i valori della boxe, la scuola insegna il rispetto degli altri, delle regole, l’autostima e la sicurezza personale. Un grazie dunque a tutti i docenti del Polo L. Bianciardi e al maestro Raffaele D’Amico, tramite i quali gli studenti hanno potuto avvicinarsi a questa disciplina dimostrando interesse e voglia di provare questo sport anche frequentando la palestra della città affiliata alla Federazione Italiana di Pugilato.