
Un momento del convegno al Granduca organizzato da Confesercenti (Foto Aprili)
GROSSETO
Donne in Maremma. Possono sembrare termini lontani ’anni luce’, specialmente se si parla anche di imprenditoria femminile. E’ davvero così? Come è il quadro della situazione locale? Ci ha pensato Confesercenti Grosseto a fare il punto, con la seconda edizione del convegno promosso da Impresa Donna ’Donne, impresa e crescita: Maremma al femminile’. Tanti intervenuti, specialmente di donne. "E’ importante prendere coscienza di ciò che la donna può fare nel mondo del lavoro - afferma il prefetto di Grosseto Paola Berardino - l’apporto che può dare appunto é fondamentale e come dice il presidente Mattarella non possiamo assolutamente rinunciarci. All’interno del Palazzo del Governo locale c’è una nutrita rappresentanza femminile, e basti pensare che sono sei i prefetti donna in Toscana". "Il rapporto fra l’imprenditoria femminile e Grosseto é positivo - dice il presidente della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno Riccardo Breda - un trend dal 2014 che segna un dato positivo dell’oltre 1%, mentre la provincia di Livorno e la Toscana intera segna un dato negativo. Siamo rimasti in linea con il numero d’impresa sul settore primario e sui servizi, questi sono le due fasce maggiormente presenti, mentre il manifatturiero e costruzioni hanno meno imprese femminili. Non sono numeri che devono rassicurare perché per quanto riguarda l’occupazione femminile, non registra dati importanti: questo é il tema da affrontare per la parità di genere, per una conciliazione vita- lavoro che é molto importante per le donne e i tassi di occupazione possono salire solo se c’è una presenza di imprese più strutturata che può garantire un livello di occupazione migliore". "Non posso dire di non essere una persona appagata -racconta Antonella Mansi, industriale nel settore della chimica di base, già vicepresidente di Condindustria – ma questo non mi impedisce di avere la tensione del risultato ma anche la responsabilità. Ho fatto una scelta: non mi sono sposata e non ho avuto figli. Nella strada della professione ho trovato la mia riconciliazione. Per quanto riguarda il territorio locale dico che dobbiamo uscire dal nostro guscio delle meraviglie, il turismo è una frontiera importantissima, ma non si vive di rendita. Dobbiamo qualificare i servizi, producendo benessere, perché solo così lo possiamo ridistribuire. Il dibattito nella sostenibilità vede nella donna invece una maggiore capacità di intercettare traiettorie, qui l’impresa femminile può essere un valore aggiunto". "Il dato che vediamo figurare ad oggi - conclude Ambra Passaro, presidente provinciale Impresa Donna- è da valutare perché è apparentemente positivo ma pone una riflessione: la donna diventa imprenditrice per necessità. C’è sempre una disparità di genere e lo dimostra il dato sull’occupazione, noi vorremmo sensibilizzare e dare supporto, ascoltando soprattutto i giovani".
Maria Vittoria Gaviano