Raccolta dei rifiuti: "Porti, serve il Piano"

Il Consiglio di Stato conferma la sentenza del Tar sul servizio di smaltimento degli scarti di bordo delle navi. Accolta la tesi della società "Cn Talamone".

Raccolta dei rifiuti: "Porti, serve il Piano"

Il porto turistico di Talamone

I porti della Costa d’Argento devono essere dotati di un servizio di ritiro e raccolta rifiuti dalle navi. È quanto stabilito dalla sentenza del Consiglio di Stato, che conferma il giudizio del Tar nel novembre 2023 che aveva dato ragione all’Ansep Unitam e alla società "Cn Talamone" nel contenzioso con il ministero delle Infrastrutture secondo il quale, invece, sarebbero sufficienti i servizi di raccolta comunali.

Il Consiglio di Stato ha dunque confermato le ragioni della Cn Talamone Srl, società che si occupa del ritiro e della raccolta dei rifiuti da bordo delle navi nei porti e nelle rade di Talamone, Porto Santo Stefano, Porto Ercole e Isola del Giglio, e quelle della Ansep Unitam, associazione che si occupa di tutelare la sicurezza ecologica nei porti e la salvaguardia del mare e dell’ambiente. Con il decreto legislativo dell’8 novembre 2021, di recepimento della direttiva Ue relativa agli impianti portuali di raccolta per il conferimento dei rifiuti delle navi, è stato abrogato quello del 2003 sulla stessa materia e sono state introdotte modifiche alla disciplina nazionale in materia di gestione di tali rifiuti. In particolare, per i piccoli porti non commerciali e scarsamente frequentati da imbarcazioni da diporto , è stata introdotta la possibilità di non adottare il Piano di raccolta e di gestione dei rifiuti, previo confronto con tutte le parti interessate. Nel circondario marittimo di Porto Santo Stefano, all’esito di tale consultazione, il Mit - Ufficio Circondariale Marittimo di Porto Santo Stefano, aveva adottato l’ordinanza numero 3 del 20 febbraio 2023, con cui aveva ordinato che i porti di Porto Santo Stefano, Porto Ercole, Isola del Giglio, Talamone e Castiglione della Pescaia fossero esentati dall’obbligo di adottare uno specifico piano di raccolta e di gestione dei rifiuti. Secondo gli organi di giudizio il rischio è invece che, senza un piano, gli utenti riversino i rifiuti (inclusi i liquami neri e grigi, gli scarichi dei servizi igienici di bordo, le acque oleose di sentine) direttamente in mare, con disastrose conseguenze ambientali. Il Tar, con la sentenza 28 novembre 2023, aveva dunque accolto il ricorso della Cn Talamone ritenendo che i porti, essendo di rilevanti dimensioni e intensamente frequentati da unità commerciali, crocieristiche e da diporto soggette all’obbligo di conferimento dei rifiuti, non possano rientrare tra i piccoli porti non commerciali. Il Consiglio di Stato ha adesso confermato la decisione del Tar.

Andrea Capitani