REDAZIONE GROSSETO

Ragazzo disabile bullizzato: "Fatto gravissimo, ma le scuole sono impegnate nel contrasto"

Marini stigmatizza l’accaduto e ricorda però l’esistenza della rete "Bullot". Paioletti: "Responsabili anche gli adulti". Rossi: "Gesto da condannare senza se e senza ma".

Coro unanime di condanna per l’episodio di bullismo commesso ai danni di un ragazzo minorenne disabile (foto d’archivio)

Coro unanime di condanna per l’episodio di bullismo commesso ai danni di un ragazzo minorenne disabile (foto d’archivio)

L’episodio di bullismo accaduto a Grosseto che ha visto come vittima un ragazzo disabile è stato condannato in maniera unanime. Da mondo della scuola a quello della politica.

"Non si può che stigmatizzare l’episodio accaduto ed esprimere piena solidarietà alla famiglia dello studente bullizzato – dice Gabriele Marini, dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale di Grosseto –. Allo stesso tempo dobbiamo evitare fare di un episodio, per quanto grave, un caso. Gli istituti maremmani sono da anni impegnati sul tema del benessere a scuola, oltre che sull’inclusione, sull’analisi dei rischi predittivi del bullismo e sulla segnalazione dei fenomeni di bullismo e di cyberbullismo". Dal 2022 le istituzioni scolastiche grossetane sono coordinate all’interno di una rete di scopo denominata Bullout che mette in campo azioni concrete contro il bullismo e il cyberbullismo. "Grazie a tale strumento – conclude Marini – le nostre scuole, oltre ad essere coordinate tra di loro, sono a stretto contatto con le istituzioni e vedono il supporto a livello di Ufficio Scolastico Territoriale di Grosseto. Episodi di bullismo sono fenomeni in crescita, ce lo dicono le ricerche educative. Dobbiamo quindi lavorare quotidianamente al benessere di tutti e di ciascuno, dentro e fuori le mura scolastiche, al fine di far sentire la scuola luogo di appartenenza, oltre a far emergere tali episodi-limite e segnalarli internamente alla scuola e alle autorità". "Filmare e poi postare sui social con un telefonino un giovane sedicenne, per di più affetto da disabilità – dice Fabrizio Rossi, capogruppo di FdI in Commissione bicamerale infanzia e adolescenza – e per questo ancora più fragile e indifeso, mentre viene ripetutamente ridicolizzato, umiliato e bullizzato è un atto vergognoso che va condannato senza se e senza ma. Eventi come questo minano sempre più la percezione di sicurezza e nel contempo compromettono l’integrazione sociale, creando un clima di intolleranza non più accettabile".

"L’errore che potremmo fare è considerare questi comportamenti il problema anziché un grave sintomo – dice Umberto Paioletti, psicologo e psicoterapeuta, ed ex direttore della comunità di Vallerotana –. Se dei ragazzi uniti in gruppo si lasciano andare in comportamenti lesivi nei confronti di una persona più debole è evidente che assistiamo a un’evaporazione di valori. Quando succedono queste cose si assiste a una totale perdita di empatia. Non dobbiamo andare a cercare una colpa, dovremmo cogliere l’occasione per ricercare la responsabilità e credo che questa vada ricercata negli adulti. Cioè coloro che dovrebbero costruire il sistema dei valori nei giovani. Dovremmo semmai pensare come sostenere e aiutare gli adulti nel gestire questi. Viviamo in una società dove c’è una gerarchia di responsabilità. In questo percorso la politica dovrebbe essere un esempio. La scuola e la famiglia dovrebbero essere alleate e invece, purtroppo, c’è ancora distanza".

Nicola CIuffoletti