Una decisione presa in seguito agli "ormai consueti movimenti sotterranei in seno al gruppo dirigente, più evidenti ad ogni tornata con l’approssimarsi delle scadenze congressuali" che "ponevano insistenti pressioni per un cambio della linea politica dell’Anpi" e, soprattutto, in grado di creare "la concreta possibilità di veder nuovamente applicata la strategia delle lettere anonime inviate alla stampa per destabilizzare l’ambiente e la credibilità complessiva dell’Anpi, come avvenuto più volte e puntualmente in questi anni". Le parole sono quelle di Luciano Calì, presidente dimissionario del Comitato provinciale "Norma Parenti" dell’Anpi, e sono contenute nella lettera che lui stesso ha inviato agli iscritti per spiegare, appunto, i motivi che lo hanno spinto a questa scelta.
Calì inizia ricordando anche il suo percorso "iniziato – dice – da vicepresidente dopo il sedicesimo Congresso Anpi del 2016 al fianco di persone straordinarie. Un percorso proseguito poi con l’elezione all’unanimità a presidente provinciale nel marzo del 2021 nel difficile periodo della pandemia e, infine, la conferma a rappresentante legale dell’Associazione in Maremma con il diciassettesimo Congresso Provinciale".
"In questi anni – dice ancora – abbiamo costruito insieme un’Anpi più grande, più numerosa e maggiormente presente e aperta alle istanze dei territori, grazie anche alla nascita della Grande Alleanza Democratica ed Antifascista costituita con tantissime associazioni, forze politiche ed organizzazioni sindacali, con cui abbiamo affrontato con risolutezza i raduni fascisti dell’internazionale nera di CasaPound e l’offesa alla storia ed alla popolazione avvenuta per mezzo delle proposte di intitolazioni di spazi pubblici a gerarchi del calibro di Italo Balbo e Giorgio Almirante.
In questi ultimi anni siamo riusciti a consolidare tutte le Sezioni locali esistenti giungendo ad inaugurarne ulteriori quattro, due di queste con congressi deliberati proprio nel 2024, con lo storico risultato di avere nuovi tesserati e gruppi dirigenti anche nella zona dell’Argentario e sull’Isola del Giglio. Millecinquecento tra iscritte ed iscritti, distribuiti in quindici Sezioni, che oggi costituiscono una comunità coesa nella difesa e nella promozione dei valori della Resistenza e della lotta partigiana all’oppressione nazifascista, principi trasposti dalle Madri e dai Padri Costituenti nella nostra Carta fondamentale".