Rese abbastanza basse. Comprese tra il 10 e il 12%

Castelli (Coldiretti): "Questo calo è dovuto alla piovosità autunnale"

Rese abbastanza basse. Comprese tra il  10 e il 12%

Simone Castelli (Coldiretti)

Frantoi nel pieno delle attività, la stagione della raccolta delle olive è a metà strada ma tra gli olivicoltori grossetani è tornata un po’ di speranza dopo il magro raccolto del 2023. Dagli oliveti della Maremma a quelli amiatini dove domina l’Olivastra Seggianese il sentiment è lo stesso: tanta quantità, bassa resa. Adesso si sono un po’ alzate, ma comunque si parla di rese abbastanza basse per il periodo e che vanno da un minimo del 10 a un massimo del 12%. Questa percentuale varia al variare delle località e anche del periodo però è un segnale che arriva e come tale va conosciuto e interpretato.

A parlarne è Coldiretti che in questo periodo di raccolta è stretto contatto con gli olivicoltori. "L’annata per le olive come per il vino è un flash back delle annate di un tempo in cui la maturazione era lenta – spiega Simone Castelli, presidente Coldiretti Grosseto –. Le olive sono di buona qualità, in un’annata di carica, come si dice, ma con una resa ancora molto bassa a causa delle piovosità autunnali. La componente di acqua, presente nelle olive in seguito alle piogge di settembre ed ottobre, ha contribuito ad abbassare notevolmente le rese".

C’è poi il tema dei costi che sono l’ago della bilancia.

"A fronte degli stessi costi per la raccolta e la frangitura – prosegue Castelli – avremo rese di olio minori rispetto alla media. L’olio, a mio parere, potrebbe cambiare strategia di comunicazione e marketing mutuando dall’esperienza del vino. Ci sono praterie, commercialmente parlando, da esplorare – conclude – e l’olio extravergine toscano, ha grandi margini di crescita".

In linea generale si tratta comunque di una bella annata che riporta un po’ di sereno tra gli olivicoltori maremmani quella appena iniziata con un aumento della produzione tra il 35% ed il 40%. Per la Maremma in particolare ma Per la Toscana in generale sarà un’annata nella media con una produzione regionale che si attesterà tra i 140 ed i 150 mila quintali di prodotto di cui 20/25 mila a denominazione Toscano IGP, una bottiglia su cinque di tutto l’olio prodotto nella nostra regione. Sulle piante le olive si presentano sane e belle.

Nicola Ciuffoletti